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Anziano morto dopo un aggressione: messa in prova per due minori

angelo partenza modica

Per i due aggressori, entrambi minorenni, è stata valutata la messa alla prova per 30 mesi.

Il Tribunale per i minori di Catania ha deciso per la messa in prova, per 30 mesi, di due giovani di Modica, in provincia di Ragusa. I due sono accusati di omicidio preterintenzionale per la morte del 64enne Angelo Partenza, avvenuta il 19 gennaio. L’uomo è morto a seguito delle lesioni riportate durante la violenta aggressione subita. I legali che assistono la sorella della vittima hanno riferito che il provvedimento ha avuto parere positivo del pm Silvia Vassallo. “E’ successo ciò che temevamo e che in fondo sapevamo – ha detto al sorella del 64enne, Giuseppa Partenza -, è l’ennesima beffa dello Stato italiano contro i più deboli. I ragazzi non hanno capito nulla della messa alla prova. L’unica cosa che hanno ben capito è che l’hanno fatta franca. Ci scandalizziamo tanto di fatti come Manduria, parliamo di deriva giovanile, ma se questa è la giustizia, la società italiana se lo merita”.

Cos’è la messa alla prova

La messa alla prova è una sospensione del processo. Al termine dei 30 mesi, se i due ragazzi, incensurati e seguiti da un giudice onorario, rispetteranno le restrizioni loro imposte, il reato potrebbe essere considerato estinto, altrimenti il procedimento sarà riaperto. Per i legali difensori dei due giovani è possibile chiedere, in caso di buona condotta, un termine anticipato rispetto ai due anni e mezzo previsti. Impossibile invece per i familiari della vittima dare un parere in aula: nei procedimenti che riguardano minori, non è infatti prevista la costituzione a parte civile. I parenti di Partenza si sono comunque dichiarati assolutamente contrari al beneficio concesso alla difesa.