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Proteste anti-rom, indagati 65 membri di CasaPound e Forza Nuova

Proteste anti rom, indagati

I militanti dovranno rispondere delle accuse di istigazione all'odio razziale, violenza privata, minacce, apologia di fascismo e rapina.

Sono 65 le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Roma per i disordini anti-rom scoppiati nelle periferie della capitale, a Torre Maura e Casal Bruciato. Per il primo episodio – del quale si ricordano in modo particolare il pane calpestato e la protesta del giovanissimo Simone – gli inquirenti indagano su 41 persone. Sono invece 24 gli indagati per i disordini dell’8 maggio. Nella totalità dei casi, si tratta di militanti appartenenti a CasaPound e Forza Nuova, i due movimenti di estrema destra che hanno guidato le rivolte di quartiere.

Indagati militanti di estrema destra

Sono diversi i reati contestati ai manifestanti. Secondo quanto si apprende da Tgcom24, i responsabili dei disordini a Casal Bruciato sono stati accusati di istigazione all’odio razziale, violenza privata, minacce, apologia di fascismo e adunata sediziosa. Tra gli indagati, figura anche l’uomo che ha minacciato una donna nomade, assegnataria dell’appartamento popolare, gridandole: “Ti stupro“. I militanti di Torre Maura, oltre che di questi stessi reati, dovranno rispondere dell’accusa di rapina (per aver sottratto e calpestato il pane destinato alle famiglie rom). I due fascicoli, informa La Stampa, avrebbero almeno otto indagati in comune. Si tratta di esponenti di punta dei due movimenti di estrema destra che hanno preso parte a entrambe le proteste.

L’indagine è condotta dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal sostituto procuratore Eugenio Albamonte. Fondamentale si è rivelata la collaborazione degli agenti della Digos, che hanno depositato, nei giorni scorsi, un’importante informativa relativa ai disordini.