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Venezia, Daspo urbano e multe fino a 500 euro a chi sporca

Venezia

Venezia approva il nuovo Regolamento di Polizia e Sicurezza urbana. Turisti ed esercenti dovranno rispettare severe regole per tutelare il decoro.

“La mancanza di decoro in passato è stato combattuto con i mezzi dello Stato sociale noi abbiamo cambiato schema, perché non può essere lasciato spazio all’impunità. Un turista deve essere rispettoso della città e certo non può mettersi a mangiare su una vera da pozzo. Sia consapevole che qui, se si comporta male, avrà il daspo urbano” dichiara il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro dopo l’approvazione del nuovo Regolamento di Polizia e Sicurezza urbana.

Il Daspo urbano

In base al nuovo provvedimento, infatti, chi “sporca in qualsiasi modo luoghi pubblici dovrà pagare una multa da 25 euro a 500 euro“. Sentinelle del decoro saranno anche i gestori di bar, ristoranti e locali concessionari di aree pubbliche, che saranno tenuti a far rispettare ai propri clienti le norme sulla pulizia. Entro un anno, inoltre, i locali dovranno “brandizzare” tutto il materiale usa e getta, affinché sia riconducibile al proprietario tutto ciò che non viene smaltito correttamente con la raccolta differenziata.

I turisti che non rispetteranno le regole, oltre alla sanzione, potrebbero infine rischiare il Daspo urbano, cioè l’allontanamento da Venezia con ordine scritto e motivato. Tra gli “atti contrari al decoro” anche particolari indumenti: nei luoghi pubblici e nei centri abitati, difatti, non si potrà più andare in giro a torso nudo oppure in costume da bagno (e ciò vale anche se si è a bordo di imbarcazioni pubbliche e private).

Le nuove norme

Vietato tra le altre cose “sedersi o sdraiarsi a terra sui gradini dei ponti e dei portici monumentali, sulle vere da pozzo, davanti a vetrine di negozi, su murette di fondamenta nonché sulle passerelle per l’acqua alta” ma anche “bagnarsi, tuffarsi e/o nuotare in tutti i rii, canali e bacini interni ai centri urbani, nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca“. Stop poi ai bivacchi e anche al consumo di “alimenti e bevande seduti al suolo nei luoghi pubblici o aperti al pubblico passaggio dei centri abitati”.

“Era da 33 anni che non si metteva mano a questo documento. Questo regolamento – puntualizza infine il sindaco Luigi Brugnaro – dovrà essere applicato con pazienza, perché credo che serva puntare soprattutto sulla dissuasione. Di certo, però, l’approvazione di questo documento costituisce un punto di partenza per tutti”.