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Cerignola, bimba con sospetta meningite: chiusa una scuola primaria

meningite

Una bimba viene ricoverata per una sospetta meningite. La notizia si diffonde tra le mamme e a stretto giro arriva l'ordinanza del sindaco.

A causa di un sospetto caso di meningite a Cerignola, in provincia di Foggia, una scuola primaria rimarrà chiusa fino al 31 maggio 2019 per sanificare i locali. A finire in ospedale una bambina di quinta elementare, che aveva accusato lunedì 27 maggio febbre alta e mal di testa.

Sospetta meningite

“Comunicazione ai cittadini: in merito al sospetto caso di meningite presso la scuola ‘Battisti’ invitiamo alla calma e ad attendere le dovute comunicazioni dalla Asl senza le quali non si può procedere” esortava su Facebook l’Assessorato alla Pubblica Amministrazione di Cerignola, in provincia di Foggia.

Una alunna della classe quinta della scuola primaria Cesare Battisti, infatti, è stata ricoverata lunedì 27 maggio 2019 presso l’ospedale San Giovanni Rotondo con una sospetta diagnosi di meningite, dopo che la piccola aveva accusato febbre alta e mal di testa. La piccola sembra che sia in coma farmacologico ma le sue condizioni sarebbero stabili. Ancora in corso gli accertamenti per individuare il ceppo di meningococco che potrebbe aver infettato la bambina.

La notizia si è cominciata a diffondere tra le mamme la mattina dopo, quando hanno portato i loro figli a scuola. La scuola a quel punto si è attivata e, dopo aver interpellato il sindaco Franco Metta, l’intero istituto è stato chiuso attorno alle 12:30.

L’ordinanza

Nell’ordinanza si impone infatti “l’immediata sospensione di ogni attività scolastica e la chiusura del plesso scolastico di piazza Ventimiglia dell’Istituto comprensivo limitatamente al plesso Battisti, per quattro giorni dal 28 al 31 maggio al fine di permettere la sanificazione dei locali per la problematica occorsa e comunicata dal Dipartimento di prevenzione dell’Asl Foggia ed ogni utile attività per porre in essere le misure di profilassi necessarie”.

La profilassi, fanno sapere dalla Asl, sarebbe necessaria solo per coloro che hanno avuto stretti contanti con la bambina e non per l’intera popolazione scolastica.