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Bologna, accusati di dormire durante il turno: infermieri licenziati

infermieri ospedale

"Non stavamo dormendo ma guardando le notizie su un terremoto" dicono i tre infermieri licenziati dall'ospedale Maggiore di Bologna.

Dopo un’inchiesta interna durata cinque mesi, due infermieri e un operatore socio sanitario dell’Ausl di Bologna che lavoravano all’ospedale Maggiore sono stati licenziati. L’indagine ha confermato che i tre dormivano anziché assistere i pazienti. Per la Fp Cgil il provvedimento è eccessivo.

Chiamate senza risposta

I fatti salgono alla notte tra il 14 ed il 15 gennaio 2019, come riferisce La Repubblica. In base ad alcune ricostruzioni, alcuni pazienti hanno chiamato al citofono interno delle stanze per chiedere assistenza, non ricevendo però alcuna risposta. Alla fine, non vedendo arrivare nessuno, è stato allertato il centralino dell’ospedale, da cui è partita la segnalazione.

Alcuni operatori sono quindi giunti in corsia per cercare gli infermieri e l’operatore socio sanitario, due uomini e una donna tra i 30 ed i 40 anni, che erano di turno. I testimoni raccontano di aver così scoperto che i tre si erano chiusi in una stanza a dormire. “Non ci sono ombre sull’accaduto, agli atti dell’azienda risultano coerenti tutte le testimonianze”, ha dichiarato la direttrice Chiara Gibertoni.

Il terremoto

I tre sotto accusa hanno però cercato di difendersi, assicurando che non stavano dormendo ma stavano guardando il cellulare, sui cui cercavano notizie in merito ad una scossa di terremoto. In effetti, poco dopo la mezzanotte, l’INGV aveva registrato un sisma di magnitudo 4.3 a Ravenna. I tre operatori assicurano di non aver udito i campanelli dei pazienti, tanto da rimanere stupiti quando i colleghi sono andati a cercarli.

Gaetano Alessi, segretario della Fp Cgil, ammette che i tre lavoratori devono essere sanzionati per l’accaduto ma, sottolinea, “buttarli in mezzo a una strada è un provvedimento eccessivo”.