Tragedia nelle acque del lago Maggiore, più precisamente ad Arona. Un ragazzino di 15 anni originario di Legnano è morto annegato dopo essersi tuffato nel lago insieme ad alcuni amici. Il ragazzino era in gita e sarebbe stato risucchiato sul fondo mentre nuotava verso una barca nei pressi di Punta Vevera. Da subito è stato evidente che per lui non ci fosse nulla da fare se non recuperare il cadavere dal fondo del lago. L’allarme è partito attorno alle 16,30 del 2 giugno e ad avvertire i soccorsi sono stati proprio gli amici che erano con la vittima. Stando alla loro versione, il 15enne si è tuffato in acqua e stava tentando di raggiungere a nuoto una barca ormeggiata alla boa. All’improvviso però è scomparso e gli amici non sono più riusciti a vederlo. Hanno raccontato di averlo sentito improvvisamente urlare, poi più nulla.
Zona a balneazione vietata
Sul posto sono giunti i soccorritori del 118, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. Stando alle prime ricostruzioni, il 15enne, originario di Cerro Maggiore, sarebbe stato risucchiato da un gorgo. La zona dove la comitiva si è tuffata, infatti, è risultata coincidere con la foce di un torrente, motivo per il quale sarebbe ricca di mulinelli. I sommozzatori si sono messi alla ricerca del giovane, e il suo corpo è stato ritrovato dopo circa 2 ore di ricerche, a circa 5 metri di profondità. Spetterà ora alla compagnia dei carabinieri di Arona ricostruire l’accaduto. Ciò che è certo è che il dramma è avvenuto in una zona del lago in cui la balneazione è vietata.
4 morti in tre anni
Quella di domenica non è l’unica tragedia avvenuta nella zona. Nell’arco di 3 anni ci sarebbero già state 4 vittime. Nonostante i numerosi cartelli di divieto apposti in ben cinque lingue, infatti, sono tanti i giovani che continuano a tuffarsi nel lago mettendo a repentaglio la propria vita.