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Viterbo, violentò la cugina 22enne: condannato a tre anni e otto mesi

ragazza nera violentata

Il ragazzo apparteneva a una famiglia facoltosa ed era uno studente promettente vincitore di diverse borse di studio.

Giustizia è stata fatta, nonostante la vittima non si sia ritenuta del tutto soddisfatta della sentenza. La Cassazione ha confermato la condanna a tre anni e otto mesi inflitta dalla Corte d’Appello al 35enne che il 4 settembre 2014 stuprò la cugina di 22 anni. In primo grado, invece, l’uomo era stato condannato a cinque anni di reclusione, ma, in seguito, gli erano state riconosciute delle attenuanti e la pena è stata abbassata. Comunque, l’imputato è stato dichiarato colpevole: nonostante, infatti, la difesa abbia sempre sostenuto che il rapporto fosse consenziente, gli esami medici effettuati sul corpo della ragazza hanno confermato la violenza sessuale.

La violenza

La giovane vittima aveva deciso di fare visita al cugino, appena arrivato dalla Costa d’Avorio a Orte, dove risiedeva la madre. Il ragazzo, studente modello e partecipante a diverse missioni umanitarie, aveva vinto una borsa di studio che gli aveva consentito di proseguire gli studi in Italia. Proprio mentre si trovava nella camera da letto della casa, la ragazza era stata aggredita dal cugino, che aveva abusato di lei.

Subito dopo la violenza, la 22enne si era chiusa a chiave in camera e aveva contattato i carabinieri. Le forze dell’ordine l’avevano trovata in stato di shock, coperta di sangue e con i vestiti a brandelli.

La ragazza ha affrontato il processo da sola, dal momento che la sua famiglia, per evitare scandali, le aveva consigliato di ritirare la denuncia a carico del cugino. Lei, desiderosa di giustizia, non ha dato ascolto ai parenti ed è andata fino in fondo.