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Consigliere regionale minacciato online da cantante neomelodico

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Il cantante neomelodico Niko Pandetta ha condiviso una diretta Facebook in cui ripete più volte il nome del consigliere agitando una pistola d'oro.

È degenerata in esplicite minacce sui social network la querelle televisiva tra il consigliere regionale campano Francesco Emilio Borrelli e due cantanti neomelodici catanesi. I tre erano stati ospiti della trasmissione televisiva di Enrico Lucci Realiti, in onda su Rai 2, come protagonisti di un dibattito sul rapporto che intercorrerebbe tra canzone neomelodica e criminalità organizzata.

Le minacce su Facebook

Subito dopo la fine del dibattito sarebbero iniziare le polemiche da parte del consigliere dei Verdi Borrelli, infastidito da alcune frasi pronunciate da uno dei due cantanti in merito ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: “Il mio sistema nervoso è saltato quando ho sentito uno dei due esaltare lo zio camorrista al 41 bis, quando hanno insultato la memoria di Falcone e Borsellino. Sono delinquenti e così li ho chiamati pubblicamente senza paura e senza vie di mezzo”.

A quel punto sarebbe intervenuto Niko Pandetta, uno dei due cantanti, che su Facebook ha condiviso una diretta in cui ripete più volte il nome di Borrelli agitando una pistola d’oro. Pandetta nel video ribadisce di essere orgoglioso della sua famiglia nonostante i suoi sbagli, precisando inoltre che lo zio si troverebbe al 41bis da innocente.

La risposta del consigliere Borrelli

Una volta pubblicato il video, non ha tardato ad arrivare la risposta di Borrelli sul suo profilo Facebook: “Uno dei cantanti che è intervenuto durante la trasmissione ha postato un video di minaccia nei miei confronti, brandendo una pistola dorata e scandendo più volte il mio nome. Questo video conferma, casomai ce ne fosse bisogno, che questi soggetti non raccontano uno spaccato sociale ma sono organici sia nei metodi che nei trascorsi alla criminalità organizzata.

Borrelli afferma poi di non essere spaventato da tutto ciò: “L’intimidazione di Pandetta non mi fa paura, anzi mi stimola a proseguire con maggiore forza nella denuncia di un fenomeno vergognoso come quello dei neomelodici che inneggiano alla delinquenza”.