Antonella Ferrari Il piccolo Nicolò Perniconi aveva compiuto due anni il 17 maggio, ma la sua vita si è interrotta drammaticamente ma nella mattinata di sabato 8 giugno quando è annegato nel piccolo stagno che si trova nel giardino della villa dei nonni materni a Nettuno. Il piccolo era a casa con la nonna e la mamma. Dopo aver fatto colazione in veranda, le due donne sono rientrate per qualche minuto in quanto la nonna doveva fare una medicazione al dito, mentre il bambino è rimasto fuori a giocare. Al loro ritorno, la tragedia si era già consumata.
La tragedia
Rimasto solo, il piccolo ha spostato le sedie che le due donne avevano sistemato per evitare che andasse in giardino da solo. A quel punto, con in mano il retino si è avviato nel giardino, avvicinandosi allo stagno. La sua intenzione, probabilmente, era quella di catturare dei pesci, ma è scivolato in acqua morendo annegato. Quando le due donne sono uscite, di Nicolò non c’era più traccia. Lo hanno cercato prima dentro casa e poi nel giardino, dove hanno fatto la drammatica scoperta: il bambino era nello stagno, riverso con la faccia in giù.
I soccorsi
Immediato è scattato l’allarme ai soccorritori, con la mamma e la nonna che hanno provato in tutti i modi a rianimarlo in attesa che arrivassero i paramedici. In loro aiuto è giunto anche il padre di Nicolò, che nel frattempo era rientrato a casa. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia scientifica del commissariato di Anzio, che hanno svolto i rilievi. Il corpo del bambino è stato trasferito all’istituto di medicina legale di Tor Vergata, dove sarà eseguita l’autopsia. Al momento del dramma, la sorellina si 11 anni non era in casa.
