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Mancanza di lavoratori stagionali: colpa del reddito di cittadinanza?

gabicce mare

Il sindaco di Gabicce lamenta la mancanza di stagionali per l'estate. Tra le possibile cause potrebbe rientrare il reddito di cittadinanza.

L’estate è ormai alle porte e la stagione balneare in Emilia Romagna sta prendendo il via. Purtroppo, però, quest’anno il personale è carente: i ristoratori e gli albergatori, infatti, lamentano la mancanza di camerieri, bagnini, animatori e cuochi. I ragazzi non hanno più interesse a fare le valigie e rimboccarsi le maniche. Così, località come Rimini, Gabicce Mare, Riccione, Milano Marittima rimangono a piedi. La mancanza di ragazzi operosi, però, si riscontra anche in Puglia, in Calabria e in Liguria. Alcuni ritengono che la causa principale sia il reddito di cittadinanza introdotto dal governo giallo-verde, ma in realtà ci sono ben altre motivazioni.

La mancanza di personale

A lanciare l’allarme è proprio il sindaco di Gabicce Mare, Domenico Pascuzzi, in un’intervista per Il Resto del Carlino: “Siamo in emergenza vera. In alberghi e ristoranti mancano i lavoratori stagionali del turismo, da queste parti quasi sempre ragazzi del Mezzogiorno. Che adesso prendono il reddito di cittadinanza”. Secondo Pascuzzi, infatti, la causa scatenante la mancanza di personale sarebbero quei soldi percepiti con la nuova misura del governo. Il primo cittadino ha infatti spiegato le sue ipotesi: “Molti giovani del Sud che l’anno scorso avevano fatto la stagione nei nostri alberghi quest’anno non sono voluti tornare a Gabicce perché stavano percependo il reddito di cittadinanza. E se accettassero di tornare perderebbero l’assegno da oltre 700 euro che a loro basta per vivere”.

Il tweet di Matteo Renzi

L’ex presidente del Consiglio ha colto la palla al balzo e ha commentato con un tweet l’appello del sindaco di Gabicce Mare: “Le località di mare faticano a trovare addetti per fare la stagione, spiega oggi il sindaco di Gabicce. Perché? Perché molti preferiscono il reddito di cittadinanza al lavoro in riviera. Con il reddito di cittadinanza, insomma, prima sono spariti i navigator e adesso anche i bagnini. Ci hanno imposto una misura sbagliata economicamente ma soprattutto diseducativa. I grillini pagano la gente per stare a casa anziché per lavorare: che autogol!”.

tweet renzi

La situazione negli anni precedenti

Prima dell’arrivo del reddito di cittadinanza la situazione non era diversa negli stabilimenti balneari. Infatti, molti ragazzi che avevano lavorato per l’intera stagione decidevano per l’anno successivo di non ricandidarsi. Le cause sarebbero da riscontrare nel trattamento lavorativo ricevuto. Come raccontano alcune interviste realizzate da Tpi, infatti, i giovani dovevano svolgere turni lunghi ed estenuanti per una paga non idonea. Una ragazza ha raccontato: “Ho risposto a un annuncio trovato su Facebook, avrei dovuto lavorare come cameriera in una struttura alberghiera a Rimini. Arrivata sul posto ho scoperto che non avrei mai firmato alcun contratto e che avrei dovuto lavorare 12 ore al giorno in nero senza riposo settimanale. La paga? 1000 euro al mese, ma contando le ore lavorative che superavano le 70 settimanali non era affatto un granché”. Purtroppo queste condizioni non incentivano i ragazzi a fare i bagagli per trasferirsi nelle località balneari. Dunque, in ultima analisi, potrebbe non trattarsi solamente del reddito di cittadinanza: sarebbe necessaria una legislazione contrattuale adeguata.