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Bologna, casa di riposo lager: titolare accusato di un secondo stupro

anziani maltrattati

Sarebbero due e non uno gli stupri perpetrati dal titolare della casa di riposo sull'Appennino bolognese. E' la nuova accusa mossa dalla Procura.

Emergono nuovi inquietanti particolari dalla casa di riposo lager di San Benedetto Val di Sambro, finita al centro dello scandalo nel febbraio 2019. Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno infatti contestato al titolare della struttura un secondo stupro, ai danni di una 91enne.

Gli arresti

Il titolare, la moglie e due operatrici erano stati arrestati per violenze e maltrattamenti di vario genere, anche sessuali, ai danni di alcuni anziani ospiti della struttura situata sull’Appennino bolognese, poi messa sotto sequestro.

Ad inchiodare gli indagati alcuni video catturati dalle telecamere nascoste dai Carabinieri che si sono attivati a seguito di alcune segnalazioni. Le immagini riprendono percosse e varie altre umiliazioni ai danni degli anziani, spesso lasciati al freddo e malnutriti. “Ci trattavano come maiali!” si è poi lamentata una delle vittime.

Nelle intercettazioni registrate anche alcune frasi scioccanti come: “Se torna a scendere ti rompo la manina“. In base all’accusa, gli anziani poi venivano imbottiti di farmaci dopo i maltrattamenti, e in alcune occasione anche minacciati. Un ospite della struttura ha infatti riferito agli investigatori di essersi sentito rivolgere: “Tanto morite tutti, devo eliminarvi uno a uno“.

La seconda violenza sessuale

A quattro mesi di distanza la Procura di Bologna ha contestato inoltre al titolare un altro stupro, ai danni di una signora di 91 anni. Come riporta Libero Quotidiano, l’orrendo fatto è emerso solo ora poiché quando i militari hanno piazzato le telecamere la donna era stata già allontanata dalla struttura.

Stando agli inquirenti, gli abusi risalirebbero al 2018 e sarebbero stati ripetuti nel tempo. La testimonianza della 91enne sarà raccolta in incidente probatorio il 3 luglio 2019.