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Pesaro-Urbino, non la vedono da 45 anni: trovata morta in casa

polizia vienna

La donna era sparita da 45 anni. Il medico non l'aveva mai visitata, ma la madre assicurava che fosse in piena salute. Poi la scoperta.

Ad Apecchio non la vedevano dai tempi delle scuole elementari: Luciana Simoncelli, infatti, non usciva dalla sua abitazione da 45 anni. La madre della donna avrebbe raccontato che la figlia si trovava in casa impegnata con le faccende domestiche, ma i carabinieri intendono indagare sul caso. Il medico di famiglia, infine, ha chiesto l’autopsia in quanto il corpo della donna era visibilmente denutrito. Luciana è arrivata a pesare 30 chilogrammi.

La donna invisibile

Luciana Simoncelli è stata trovata morta sabato scorso nella sua abitazione a Serravalle di Carda, in provincia di pesare-Urbino. Nel paesino di poco più di 350 abitanti nessuno la vedeva da più di 40 anni. La donna era completamente sparita da quando aveva 12 anni e andava alla scuola elementare. Oggi ne avrebbe 59 e dunque per ben 45 anni è rimasta segregata in casa con la sorella nubile e la madre. Il medico di famiglia nutre seri dubbi sul caso di Luciana e ha quindi disposto l’autopsia, bloccando i funerali della donna. Infatti, al momento del ritrovo, il corpo della donna è risultato visibilmente deperito e denutrito: Luciana pesava 30kg. La madre, però, aveva sempre garantito la figlia di 59 anni era in piena salute e “passava il tempo sbrigando le faccende domestiche, facendo l’uncinetto e guardando la tv. A lei andava bene così”.

I dubbi del medico

Massimo Valentini è il medico di base di Luciana: in questi anni sapeva di avere una paziente con quel nome ma non l’aveva mai visitata. Lui stesso racconta: “È una vicenda sicuramente fuori dal comune. Io sapevo dell’esistenza di questa donna, faceva parte dei miei assistiti ma quando sono andato negli ultimi 25 o 30 anni in quella casa di Serravalle chiamato dalla madre o dalla sorella, la signora Luciana non la vedevo. Sapendo della sua esistenza, ho chiesto alla madre di poterla conoscere, magari visitare, visto che era una mia mutuata. Ma la risposta immancabile ogni volta era di rifiuto netto e senza possibilità di trattativa”. La madre di Luciana, infatti, aveva trovato una scusa da raccontare: “Mia figlia non ha piacere di vedere nessuno e dunque nemmeno lei dottore, mi dispiace”. “Per questo sono stato costretto a rinunciare a conoscerla, a parlarci, semplicemente a vederla, pur sapendo che si trovava dietro ad un metro da me, dietro ad una porta” ha proseguito il medico.

La ricostruzione dei fatti

Il medico ha poi raccontato la dinamica dell’accaduto nel giorno della constatazione del decesso di Luciana. “È stata chiamata la guardia medica ma poi come medico di famiglia ho fatto il secondo certificato di morte in obitorio a Urbino vedendola per la prima volta e trovando il corpo in condizioni di apparente denutrimento. Era veramente magrissima, e non so dire di cosa sia morta. Forse anche per una malattia irreversibile ma allora perché non sono stato chiamato mai in questi mesi o anni? Cosa è successo, perché è arrivata a pesare così poco? Per saperlo, ho chiesto all’Asur di poter procedere all’autopsia. In base alla risposta poi si accerterà cosa ha provocato la morte di questa donna che non avevo mai visto in vita mia”.