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Palermo, trovate ossa umane: potrebbero appartenere a Santo Alario

ossa umane in un campo

Il macabro ritrovamento potrebbe far luce sul giallo del 42enne scomparso nel 2018.

Il ritrovamento sarebbe avvenuto nei pressi del capoluogo siciliano. Due contadini avrebbero trovato delle ossa umane in un campo vicino alla diga Rosamarina mentre stavano lavorando. Intravedendole tra le zolle di terra, avrebbero immediatamente chiamato gli inquirenti. La zona è stata transennata e sono iniziati gli scavi per setacciare tutta l’area a caccia di tutti i rilievi necessari a ricostruire l’origine dello scheletro. Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore di Termini Imerese Eugenio Faletra, hanno ipotizzato che il cadavere potrebbe appartenere a Santo Alario, il 42enne scomparso il 7 febbraio 2018. In seguito alle indagini, si era ipotizzato che fosse stato ucciso dall’amico e titolare Giovanni Guzzardo. Un ulteriore indizio che le ossa possano appartenere ad Alario deriva dal luogo di ritrovamento. Esso sarebbe lo stesso in cui i carabinieri ritrovarono l’auto, una Fiat Panda, con cui i due erano scomparsi da Capaci.

Il giallo

Subito dopo la scomparsa di Santo Alario, gli inquirenti avevano dato inizio alle indagini e avevano avanzato l’ipotesi di una fuga volontaria portata avanti con l’amico Giovanni Guzzardo, ma tre mesi dopo era stato aperto un fascicolo per omicidio. In quel periodo, Guzzardo aveva vissuto da latitante in un casolare nelle campagne di Montemaggiore Belsito. Dopo essere stato catturato e arrestato, non aveva fornito dettagli su quanto accaduto quella mattina di febbraio al 42enne. Inoltre, non aveva lasciato trasparire nulla riguardo al movente dell’omicidio ipotizzato dagli inquirenti.