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Villetta Casteldaccia, sindaco iscritto nel registro degli indagati

Casteldaccia

In 6 risultano indagati per la morte di 9 persone nella villetta di Casteldaccia invasa dal fango a seguito di un alluvione.

La Procura di Termini Imerese, nella persona di Ambrogio Cartosio, ha iscritto il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, alcuni amministratori comunali e dirigenti dell’ufficio comunale per la strage provocata dall’alluvione che il 3 novembre 2018 uccise ben 9 persone. Tra gli indagati figurano anche i proprietari della villetta dove le famiglie alloggiavano, che è risultata essere frutto di un abuso edilizio. Tutti devono rispondere dell’accusa di omicidio colposo in concorso per la morte di 9 persone, tra cui due bambini. Le indagini hanno infatti rivelato che sulla villetta inghiottita dal fango c’era un provvedimento di demolizione emesso dopo l’alluvione del 2009, ma mai eseguito.

In 6 sotto inchiesta

Oltre a Giovanni Di Giacinto, è indagato anche il suo predecessore, Fabio Spatafora e la responsabile della Protezione Civile, Maria De Nembo, oltre ad un geometra, un ingegnere e una dipendente dell’ufficio tecnico comunale. L’immobile, che si trovava a pochi metri dal fiume Milicia, è risultato essere abusivo proprio a causa della posizione, così come confermato dalle indagini compiute da carabinieri e agenti del commissariato di Bagheria.

I fatti

La notte del 3 novembre, un’onda di fango ha travolto e sommerso una villetta a Casteldaccia, dove, in occasione del fine settimana, si erano riunite due famiglie. Il dramma si è consumato in pochissimi minuti, che sono bastati ad interrompere le vite di 9 persone tra cui due bambini. In quattro riuscirono a sopravvivere: un uomo e due bambine, usciti per andare a prendere i dolci, e Giuseppe Giordano, commerciante che aveva affittato quella villetta vicino al Milicia, che si è rivelata essere una trappola mortale.