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Como, picchia con un bastone e violenta la moglie incinta

Picchia stupra moglie incinta

Il 39enne minacciava la donna, di origine marocchina, per costringerla al silenzio: "Tanto non ti crederanno mai, non parli neanche l'italiano".

Un uomo di 39 anni di origini marocchine ma residente a Como è stato arrestato per abusi nei confronti della moglie incinta. Si apprende da Leggo che l’uomo dovrà rispondere delle accuse di maltrattamenti, violenza sessuale e lesioni aggravate. L’arresto è avvenuto dopo che la vittima, una 27enne marocchina in attesa del primo figlio, ha sporto denuncia. La donna ha deciso di rivolgersi alla polizia in occasione dell’ultima violenza terminata con un ricovero in ospedale.

Percossa e minacciata

La coppia si era unita in matrimonio nel 2018, in Marocco, e solo a dicembre la moglie aveva raggiunto il 39enne in Italia. Ma già a partire dai primi giorni di convivenza lui ha cominciato a picchiarla e maltrattarla, fino ad abusare di lei e ad aggredirla ogni giorno. In diverse occasioni l’ha percossa anche utilizzando un bastone. La donna ha raccontato agli inquirenti due episodi di particolare gravità. Nel primo, il marito l’ha colpita tante volte alla testa da farle perdere i sensi. In un’altra occasione l’ha percossa al ventre, incurante della gravidanza in corso. Per convincerla a mantenere il silenzio e a non sporgere denuncia, l’uomo la intimidiva dicendole: “Tanto non ti crederanno mai. Non parli neanche l’italiano”.

L’arresto

Nonostante la gravità della situazione tra le mura domestiche, anche dopo la denuncia la donna ha scelto di rinunciare alla protezione e di tornare a vivere a casa col marito fin al momento del suo arresto. Nel frattempo, riporta Qui Como, gli inquirenti hanno raccolto ulteriori elementi a carico del 39enne, tra i quali compaiono la documentazione fotografica degli esiti delle percosse e i certificati medici redatti dall’ospedale al momento dei ricoveri per lesioni riconducibili ai maltrattamenti. Su richiesta della Procura, il Tribunale Ordinario di Como ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’uomo si trova ora nel penitenziario di Bassone di Como.