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Sea Watch salva migranti, Salvini: "Un atto di pirateria"

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La Sea Watch ha salvato migranti al largo della Libia, Salvini: "Se vengono in Italia non vogliono salvare vite ma infrangere regole".

Nel pomeriggio di mercoledì 12 giugno la Sea Watch ha salvato 52 migranti al largo della Libia, e ha dato comunicazione dell’operazione via Twitter, spiegando che le autorità competenti sono state allertate in mattinata, a seguito dell’avvistamento da parte di un aereo di ricognizione. Il Ministro dell’Interno, Salvini, ha risposto ad alcune domande dei giornalisti: “La Sea Watch ha soccorso 52 migranti al largo della Libia non rispettando le indicazioni della Guardia Costiera libica. Ennesima atto di pirateria di un’organizzazione fuori legge”, proseguendo: “Ora nel decreto Sicurezza bis che abbiamo approvato, c’è una norma che prevede la confisca dei mezzi pirata che non rispettano leggi e indicazioni”.

Potevano sbarcare a Malta

“L’Italia è lontano. Se vogliono venire in Italia evidentemente non vogliono salvare vite ma infrangere la legge. Questi non sono naufragi, sono viaggi organizzati illegali a pagamento dagli scafisti. Non ho mai conosciuto naufraghi a pagamento. Se ci sono delle leggi si rispettino le leggi. E’ evidente il collegamento tra scafisti e alcune ong – ha concluso -. Probabilmente solo qualche procuratore non se ne accorge, ma il resto del mondo sì”.

1151 morti in mare

Proprio nella stessa giornata, Sos Mediterranee e Medici senza frontiere hanno denunciato che, trascorso un anno dall’annuncio del governo italiano di chiudere i porti alle navi umanitarie, i bilanci parlano di più di 1000 persone morte in mare, e oltre 10 mila riportate forzatamente in Libia. Qui sarebbero poi finite in carcere. Anche in questo caso è arrivata la rapida la replica di Salvini: “Ringrazio gli amici delle ong che hanno certificato con i loro dati che la politica dei porti chiusi significa meno morti. Abbiamo dubbi che si tratti di dati reali, ma a volerli prendere per buoni, 1151 morti significa la metà rispetto all’anno precedente e meno di un terzo del 2017. Sono orgoglioso di aver salvato migliaia di vite umane: meno partenze, meno morti, meno dispersi”.