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Giuseppe Minei, rinviato a ottobre il giudizio per turbativa d'asta

giuseppe minei

Il prossimo 10 ottobre Giuseppe Minei e Francesca Moroni saranno processati con le accuse di turbativa d'asta, abuso d'ufficio e falso.

L’architetto nonché ex direttore del Parco Adda Nord Giuseppe Minei è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Milano. Su di lui gravano le accuse per turbativa d’asta, abuso di ufficio e falso. Il primo tra questi reati porterà al processo anche Francesca Moroni, la donna assunta grazie a una nomina. Il prossimo dibattimento è fissato per il 10 ottobre davanti ai giudici del Tribunale meneghino.

Il processo

Il giudice per l’udienza preliminare, Giusy Barbara, ha accolto la richiesta del titolare delle indagini Giovanni Polizzi e la proposta di patteggiamento di un terzo imputato. Invece, la richiesta di archiviazione ha stralciato la posizione di un quarto indagato. La sentenza ha accusato Giuseppe Minei di aver pilotato la nomina di Francesca creando un posto di lavoro artificioso. L’uomo fece ottenere alla giovane 26enne dapprima “l’assunzione e poi la progressione funzionale ed economica”. Inoltre, dal provvedimento si legge che l’architetto “era legato (con Francesca) da una stabile relazione affettiva”.

Le indagini

L’inchiesta condotta dalla squadra mobile è partita dopo un’ispezione dell’Agenzia Regionale Anticorruzione. Il motivo che ha condotto al processo riguarda le facilitazioni concesse da Giuseppe a Francesca. La giovane architetto, infatti, ha 26 anni in meno di Giuseppe e avrebbe goduto di una posizione di vantaggio nella vittoria di un concorso svolto nel comune di Treviglio. In quell’occasione, risalente al 2014, la donna venne ripescata dalla graduatoria per posizionarsi, al termine del concorso, in seconda posizione. Infine, tra il 2015 e il 2016, Francesca è stata assunta nell’Ente in cui Minei stesso lavorava.