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Giallo di Torvaianica: chi era Domenico Raco

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I corpi carbonizzati trovati in un'auto a Torvaianica. Chi era Domenico Raco detto Mimmo. Amante delle donne e originario calabrese

E’ già conosciuta come “Giallo di Torvaianica” quella verità ancora tutta da indagare e ricomporre e che si è verificata lo scorso venerdì mattina, quando un’auto è stata ritrovata -sul litorale sud di Roma- completamente bruciata e con due corpi all’interno. Carbonizzati. Si tratta di Maria Corazza e il calabrese Domenico Raco. Una passione, quella per le donne, che ardeva le sue giornate: purtroppo però l’uomo non ce l’ha fatta davanti alle fiamme che gli hanno tolto la vita assieme alla donna che pare frequentasse da qualche mese.

Domenico Raco, biografia

Di Maria e di Domenico -detto Mimmo, non si avevano notizie dalle 8:30 del mattino di quel tragico venerdì. La donna aveva un compagno, Maurizio, che ad oggi ha un buon alibi ma che resta comunque il principale indagato della polizia. Mimmo era una persona buona, sapeva di piacere e gli piaceva piacere. Flirtava con le donne -eppure sua nipote Cinthia sostiene che con Maria era in atto una frequentazione seria. L’uomo viveva a Torvaianica da quasi 10 anni dopo aver lasciato la Calabria che non gli garantiva alcun futuro lavorativo. Nel romano viveva con sua nipote e con la sua sorella disabile a cui prestava supporto. Si era accontentato di svolgere lavoretti saltuari, molto spesso senza contratto, dopo il ruolo di guardia giudiziaria in un istituto bancario dell’Eur, non più rinnovato.

Qualche giorno prima del presunto omicidio, l’uomo era tornato in Calabria per il 18esimo compleanno di un’altra nipote: i suoi parenti avevano insistito perché si fermasse per qualche altro giorno ma Domenico aveva deciso di ripartire subito, ignaro del destino fatale a cui stava andando incontro.