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Anziana punta da ragno violino, dentro e fuori dagli ospedali per mesi

puntura di ragno

La storia di Gabriella, punta dall'animaletto mentre stava sistemando dei fogli di giornale.

Succede a Samarate, in provincia di Varese. Gabriella, nonna di otto nipoti, ha trascorso mesi entrando e uscendo dagli ospedali per cercare di guarire il suo braccio, dopo essere stata punta da un ragno violino. A raccontare la disavventura dell’anziana è stata la figlia Francesca. “Ora mia mamma sta bene e ha ripreso la sua vita normale” ha detto la donna, “ma il nostro appello a tutti è di fare molta attenzione: sembra un ragnetto qualsiasi, ma in realtà è molto pericoloso“.

La vicenda

A riportare la notizia è stato il sito Prealpina.it, che ha pubblicato la storia della figlia della vittima. “Noi abitiamo in una cascina ristrutturata in centro” ha spiegato Francesca, “e abbiamo una parte lasciata a rustico. È accaduto tutto lì. Mia madre stava riordinando dei cartoni e dei giornali. Ha piegato un pezzo di carta e ha sentito un bruciore al dito. Lei ha pensato fosse uno di quei taglietti fastidiosi che si fanno con la carta e al momento non ci ha dato peso. Però ha visto un piccolissimo ragnetto uscire proprio da quel pezzo di giornale. In realtà da quel momento è iniziato l’inferno”.

Subito dopo essere stata punta, la signora Gabriella ha iniziato a sentire un fortissimo prurito in tutto il braccio, ha iniziato a sudare e ad avere sbalzi di temperatura. Non solo: l’arto punto si è intorpidito. Il mattino seguente si è recata al pronto soccorso dell’ospedale di Gallarate, dove i medici le hanno prescritto una terapia di antibiotici.

Non notando miglioramenti, anzi, sopportando dolori sempre più intensi, Gabriella è tornata in ospedale, questa volta a Busto Arsizio. Anche in questo caso, il personale medico non è riuscito a curare la puntura.

La situazione è diventata più preoccupante quando le dita del braccio punto hanno cominciato a diventare nere. “Si è temuta la necrosi” ha ammesso la figlia dell’anziana, “e a quel punto, mia sorella, che è infermiera, ha deciso di intervenire personalmente, incidendo là dove il ragno aveva colpito. Ed è stato l’inizio dell’uscita dal tunnel”.

L’incisione ha consentito la fuoriuscita del liquido infettivo e, attraverso una cura di antibiotici e altri medicinali per evitare infezioni, Gabriella è riuscita gradualmente a guarire.