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Migranti, tre gommoni alla deriva: in centinaia a bordo

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Gli aerei avrebbero segnalato ben tre barconi alla deriva con a bordo centinaia di migranti. Nessuno intervenuto.

E’ di nuovo emergenza nel Mediterraneo, e in particolare al largo di Lampedusa. Un barcone con 120 migranti, si troverebbe in zona Sar, ma nessuno sta intervenendo. A segnalarlo sono stati gli aerei militari di Frontez e Alarm Phones, centralino a cui si rivolgono i migranti in partenza. “A bordo ci sono circa 120 persone, incluse 15 donne e 6 bambini. Il motore è in avaria e varie persone stanno male. Urge salvataggio immediato” sarebbe l’allarme pervenuto al centralino dalla barca abbandonata a sè stessa. Alarm Phone ha fatto sapere di aver avvisato sia le autorità italiane che quelle libiche, ma nessuno si sarebbe mosso. Sembra inoltre che una nave madre abbia abbandonato un barchino carico di migranti a 25 miglia dall’isola sicula, in avaria e senza possibilità di spostarsi. Segnalati poi altri due gommoni in difficoltà e uno già affondato.

La situazione della Sea Watch

In tutto questo, la nave Sea Watch 3 si trova, ormai per l’ottavo giorno consecutivo, al largo e senza indicazione di un porto sicuro. “Chiediano all’Europa di consentire lo sbarco delle persone a bordo della Sea Watch, che da otto giorni ha a bordo 43 migranti, tra cui tre minori non accompagnati. Questi hanno urgente bisogno di un porto sicuro che non può essere in Libia” ha fatto sapere l’alto commissariato per i rifugiati. “L’Europa ha svolto un ruolo fondamentale nella creazione dell’architettura legale che sorregge il diritto internazionale in materia di asilo – ha detto l’inviato speciale Unhcr per il Mediterraneo centrale – ed è giunto il momento di invocare quella storia gloriosa di assistenza alle persone in fuga da guerre, violenza e persecuzione, e di permettere ai rifugiati soccorsi di scendere a terra in sicurezza”.

Un’ingiustizia

“Il divieto che ci impedisce di entrare nelle acque italiane è anche un divieto che impedisce al comandante di esercitare un suo diritto sacrosanto, quello di sbarcare prima possibile le persone in un porto sicuro, considerato lo stato di emergenza a bordo” ha detto Giorgia Linardi, portavoce della Ong. “La situazione a bordo sta peggiorando di giorno in giorno: il comandante sta resistendo”.