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Milano, rider cade e finisce in ospedale: "Qualcuno deve pagare"

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Incidente in bici per un rider, per fortuna senza conseguenze, soprattutto dal momento che i fattorini non godono di nessuna tutela sul lavoro.

Mercoledì 19 Giugno 2019 a Milano, precisamente in via Legnano, un fattorino di Glovo è rimasto coinvolto in un incidente stradale. Per il rider fortunatamente nessuna grave conseguenza ma risorge nuovamente la polemica sulla tutela dei lavoratori.

L’incidente

Un rider, ovvero un fattorino in bicicletta che lavora per l’azienda di food delivery Glovo è rimasto vittima di un incidente stradale a Milano. L’episodio è avvenuto attorno alle 21.15 in via Legnano. Il rider, un ragazzo di 27 anni, sarebbe caduto per cause ancora da accertare dalla propria bici battendo violentemente contro l’asfalto. I soccorsi non hanno tardato, infatti è subito intervenuta sul posto un’ambulanza della Croce rossa di Milano che ha trasportato il fattorino all’ospedale Fatebenefratelli in codice giallo. Per il ragazzo non dovrebbero esserci gravi conseguenze o ferite. Restano da accertare le cause dell’incidente.

Le accuse di Deliverance Milano

Delivarance Milano è un collettivo che opera nel milanese in favore della tutela dei diritti dei rider. Tramite la propria pagina Facebook l’associazione ha commentato così l’accaduto: “Al momento non conosciamo le condizioni di salute del lavoratore né la dinamica dell’incidente. Sappiamo soltanto che si tratta di infortunio sul lavoro e che qualcuno deve pagare“.

L’episodio dell’incidente ha fatto si che l’associazione porgesse nuovamente le sue richieste alle aziende di delivery: “Fare le consegne è un lavoro, non è un gioco. Fare il rider è un impiego non è uno sport agonistico. Portare il cibo a casa delle persone non può più essere soltanto considerata una corsa ad ostacoli con vincitori e vinti, caduti e martiri. Pedalare nel traffico cittadino, a tutte le ore del giorno, è una questione di vita o di morte, non si scherza con le nostre vite. Non siamo dati, siamo lavoratori e con i lavoratori non ci si gioca. È arrivato il tempo delle risposte, ognuno si assuma le proprie responsabilità”.