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Barletta, cane legato e trascinato da un'auto: "E' vivo"

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La vicenda ha scatenato il web. In molti hanno condannato il gesto, mentre il proprietario ha minacciato presenti.

Un cane indifeso è stato protagonista di un atto di crudeltà, anche se non è chiaro se si sia trattato di un gesto volontario o di un tragico errore da parte dei padroni. Il cane infatti sarebbe stato legato con un guinzaglio ad un’auto e trascinato per diversi metri. Il fatto è accaduto a Trani, in Puglia, e molti presenti sono rimasti sconvolti di fronte all’orribile scena. Il sindaco, Amedeo Bottaro, ha assicurato che sporgerà denuncia contro il proprietario dell’auto. Ad accorgersi per primi di quanto stava accadendo sono stati due ragazzi, i quali hanno visto l’auto procedere a bassa velocità. I due avrebbero quindi intimato al conducente di fermarsi nello stupore di quest’ultimo che si è difeso parlando di un errore.

Il cane sarebbe vivo

Stando a quanto riferito da alcuni utenti su Facebook, il cane sarebbe riuscito a sopravvivere: “Il cane di Barletta legato ieri alla macchina sembrerebbe vivo. Il presunto proprietario invece di chiedere scusa, minaccia la testimone che ha fatto il video, augura la morte e dice che stiamo facendo un casino per nulla” dice su Facebook il presidente del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali Onlus, Enrico Rizzi. “Secondo la tesi di questo genio – prosegue Rizzi -, il cane si sarebbe chiuso nel vano posteriore da solo e legato, poi il portellone si sarebbe accidentalmente aperto e sarebbe scivolato rimanendo però incastrato. Questo simpatico personaggio è convinto di vivere su Giove o su Marte e di poter prendere in giro l’Italia, facendo tutti fessi. E’ chiaro che il cane è stato legato da qualcuno. Non sono certo io a dire chi è stato, ma dovrà stabilirlo la Magistratura”.

Pronta la denuncia

Enrico Rizzi ha poi proseguito la sua denuncia social, avvertendo di essere pronto a sporgere denuncia: “A brevissimo mi recherò dai Carabinieri per sporgere denuncia, e chiederò, a sensi dell’art. 321 c.p.p. di procedere all’immediato sequestro penale del cane onde evitare che il reato di maltrattamento di animali possa essere ripetuto e/o portato a conseguenze ulteriori”.

“Occorrono pene più severe per garantire giustizia ai nostri amici a quattro zampe in quanto essere senzienti. Ci auguriamo che il parlamento tenga fede alle promesse e dia slancio all’azione di tutti coloro che chiedono più tutele per gli animali” ha invece detto Rinaldo Sidoli, presidente di Ape (Alleanza Popolare Ecologista).