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Omicidio-suicidio a Roma, avvocato 78enne uccide la moglie e si spara

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Gli investigatori giunti sul luogo della tragedia hanno rinvenuto un biglietto in cui l'uomo lamentava difficoltà nel pagare l'affitto di casa.

Ha sparato alla moglie e poi ha rivolto la pistola contro di se, togliendosi la vita. È questa la prima ricostruzione che i Carabinieri hanno avanzato una volta trovatisi davanti i corpi, distesi sul letto, di Domenico Gentile, 78 anni e Patrizia Garro, 74. L’omicidio-suicidio è probabilmente avvenuto nella giornata del 20 giugno, in un’abitazione di via Santi Cosma e Damiano 4, nella zona romana di Tomba di Nerone.

Il biglietto lasciato dall’uomo

All’interno dell’abitazione della coppia le Forze dell’Ordine hanno rivenuto un biglietto scritto dall’uomo, con sopra un messaggio indirizzato ai propri figli. Poco si sa del contenuto della missiva, se non un riferimento al fatto che i coniugi avessero difficoltà a pagare l’affitto. Nel biglietto era infatti visibile un “sono stanco” apparso tra le poche righe vergate da Gentile, di professione avvocato civilista.

A dare il primo allarme è stata la sorella di Patrizia Garro, residente a Milano, che non riuscendo a reperirli al telefono da giovedì 20 ha deciso di chiamare la polizia. Immediatamente sono giunti sul posto gli agenti del commissariato Flaminio Nuovo, assieme al magistrato e agli uomini del 118.

Da chiarire la dinamica del delitto

Gli investigatori accorsi sul luogo della tragedia hanno rinvenuto una pistola calibro 38 tra i corpi dei due coniugi. L’arma, regolarmente detenuta dall’uomo, dovrà essere ora sottoposta ad approfondite analisi per poter comprendere al meglio la dinamica del delitto. Al momento, ferma restando la pista dell’omicidio-suicidio, verranno fatte ricerche anche sui problemi economici della coppia, che a quanto sembra sono stati determinanti nella far prendere all’uomo la tragica decisione.