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Sea Watch, la corte di Strasburgo respinge il ricorso

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I migranti: "Siamo esausti, fateci scendere". La Corte Europea respinge il ricorso.

I migranti della Sea Watch sono in mare da giorni e sono ormai esausti. Dopo 12 giorni di prigionia all’interno dell’imbarcazione umanitaria, i migranti hanno lanciato un appello: “Siamo stanchi, siamo esausti. Fateci scendere“. Sono 42 i migranti a bordo della nave Ong, i quali, in un video, hanno spiegato: “Immaginate come deve sentirsi una persona che è scappata dalle carceri libiche e che ora si trova costretta in uno spazio angusto, seduta o sdraiata senza potersi muovere. L’Italia non ci autorizza a sbarcare, chiediamo il vostro aiuto, chiediamo l’aiuto delle persone a terra. Pensateci perché qui non è facile”. Nel pomeriggio però il Viminale ha comunicato che la Corte Europea dei diritti umani ha respinto il ricorso.

“Il mio atteggiamento non cambia”

Il ministro dell’Interno non intende fare un passo indietro, mantenendo il suo atteggiamento di totale chiusura nei confronti dei migranti, e lo ha ribadito anche a commento della notizia del ricorso presentato dai migranti: “Attendo con pieno rispetto la sentenza di Strasburgo, ma qualunque essa sia, il mio atteggiamento non cambia di una virgola. La Sea Watch in Italia non arriva, può restare in mare fino a Natale e Capodanno. In 13 giorni, se davvero avessero avuto a cuore la salute di chi è a bordo, sarebbero potuti andare e tornare dall’Olanda. E’ un problema che non riguarda l’Italia – ha proseguito -, noi abbiamo fatto sbarcare i malati, neonati e donne incinte. Non esiste che un Paese come il nostro si faccia dettare le scelte in materia di immigrazione da una Ong pagata da chissà chi per fare chissà cosa. E’ una nave olandese di un Ong tedesca, ci pensino ad Amsterdam o a Berlino”.