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Olindo e Rosa fanno ricorso in Cassazione: "Esaminate quei reperti"

Olindo e Rosa

Olindo e Rosa non si arrendono, sostenuti anche da Azouz Marzouk che li ritiene innocenti. Richiesta alla Cassazione l'esame di alcuni reperti.

Olindo e Rosa fanno ricorso in Cassazione per chiede l’esame di alcuni reperti che a loro giudizio potrebbero provare la loro innocenza. A credere che la strage di Erba sia stata compiuta da un’altra persona anche Azouz Marzouk, marito e padre di due delle vittime.

Olindo e Rosa ci riprovano

A fine aprile 2019 i giudici di Brescia e di Como avevano respinto un ricorso presentato dai legali di Olindo e Rosa, condannati in via definitiva per la strage di Erba, ritenendo “inutili e immotivate” le nuove indagini richieste su alcuni oggetti mai analizzati all’epoca dei delitti.

Tra questi reperti un misterioso telefonino Motorola. Gli inquirenti ritengono che sia di Raffaella Castagna, una delle vittime, ma Azouz Marzouk si dice certo che non apparteneva alla moglie. Mai passato al vaglio della scientifica anche un accendino, un mazzo di chiavi e alcuni peli da cui si potrebbe ricavare il DNA. Gli avvocati di Olindo e Rosa chiedono inoltre l’accesso ai server in cui sono depositati i file delle intercettazioni.

“L’assassino è un altro”

“Sono convinto che esiste un’altra storia. E anche le carte dicono chi è stato, basta leggerle. Adesso so chi ha ucciso mia moglie e mio figlio. È una persona che conosco, Rosa e Olindo non c’entrano” aveva dichiarato Azouz Marzouk in un’intervista a Telelombardia.

Il vedovo di Raffaella Castagna infatti è uno dei più convinti sostenitori dell’innocenza di Olindo e Rosa. Agli inizi di giugno 2019 i magistrati hanno revocato il decreto di espulsione contro Marzouk, inizialmente sospettato della strage ma invece completamente estraneo alla drammatica vicenda, e su Facebook aveva annunciato: “Aver potuto far ritorno qui, è sola la prima battaglia vinta, ora devo vincere la seconda”.