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Ponte Morandi, Coppe: "Autostrade ci chiese di demolirlo nel 2003"

esplosivista

Coppe in conferenza stampa: "Autostrade ci aveva contattati nel 2003, ma poi non si fece nulla".

Il ponte Morandi è stato definitivamente demolito con l’abbattimento delle pile 10 e 11 avvenuto tramite un’implosione controllata. A gestire la maxi operazione è stato Danilo Coppe, esperto esplosivista e titolare della Siag di Parma. Lo stesso Coppe, parlando in conferenza stampa nel pomeriggio di venerdì ha fatto sapere di aver già ricevuto incarico di demolire il Morandi nel 2003, quando a chiederglielo fu Autostrade per l’Italia. Sempre secondo Coppe, il progetto non andò in porto a causa dei costi elevati e della complessità dell’operazione. “Volevano un preventivo, uno studio di fattibilità, perché costava troppo di manutenzione – ha detto l’esplosivista a Sky Tg24 -. Sono stato anche ascoltato in procura negli scorsi mesi. Erano interessati a capire se la richiesta fosse giunta per un possibile crollo, ma era un questione legata ai costi di manutenzione”.

Le operazioni

La demolizione delle pile 10 e 11 del viadotto, quelle che costituivano il moncone est del Morandi, hanno necessitato un’operazione complessa e organizzata nei minimi dettagli. I primi ad essere coinvolti sono stati infatti i residenti dei quartieri nelle vicinanze del ponte. Gli esperti hanno delineato una zona rossa, nell’arco di 300 metri dal viadotto, e una arancione, tra i 400 e i 500 metri. I residenti della prima zona sono stati fatti evacuare già nella serata di giovedì, mentre gli abitanti delle zone più lontane hanno lasciato la loro casa nella prima mattinata di venerdì. Chiusi diversi tratti stradali tra cui l’autostrada adiacente. Il rientro nelle case per gli sfollati, salvo imprevisti, dovrebbe avvenire dopo le 22 di venerdì.

L’implosione

Prevista per le 9 del mattino, l’implosione ha subito un significativo ritardo di circa 40 minuti. Vigili del fuoco e protezione civile temevano infatti per la presenza di un anziano all’interno di un appartamento, che si è rivelato però essere vuoto. Alle 9.37 è stato dato il via alle cariche e il viadotto è collassato su sé stesso tra gli applausi di chi, al limite dell’area di sicurezza ha voluto assistere a questo momento così particolare, e se vogliamo storico, per la città di Genova, che si prepara ora ad un nuovo inizio che arriva a quasi un anno dalla tragedia che costò la vita a 43 persone.