Ricordi manomessi. Sembra quasi surreale la vicenda che vede coinvolte 16 persone tra psicoterapeuti, assistenti sociali e figure pubbliche che a Reggio Emilia gestivano un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro avvalendosi di quella che è senza dubbio la dote più grande dei minori: la loro innocenza. Sei arresti immediati per affido retribuito: i coinvolti sottoponevano i bambini a dei lavaggi del cervello che li spingevano ad allontanarli dai loro genitori naturali.
Dai travestimenti agli schock elettrici
Durante le sedute, i bambini venivano suggestionati attraverso degli impulsi elettrici tali da alterare lo stato della loro memoria in vista dei colloqui giudiziari. Gli psicoterapeuti si travestivano anche dai personaggi cattivi delle fiabe e dei cartoni per rappresentare i genitori naturali le cui lettere d’affetto e regali di compleanno venivano omessi e addirittura mai consegnati ai piccoli dagli assistenti sociali della Val D’Enza. Addirittura i disegni dei bambini venivano modificati con l’aggiunta di dettagli a sfondo sessuale. Un meccanismo contorto e paradossale col solo intento di accrescere un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro attraverso l’affidamento ad amici e conoscenti ben retribuiti.
Sei agli arresti domiciliari: il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, la responsabile del servizio sociale integrato dell’Unione di Comuni della Val d’Enza, una coordinatrice dello stesso servizio, un’assistente sociale e due psicoterapeuti di una Onlus. Per altre otto persone sono state emesse delle misure cautelari, come il divieto assoluto di poter esercitare la propria professione. Risulta quasi complicato elencare tutti i reati individuati e commessi: frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, peculato d’uso, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata e tentata estorsione.