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Sea Watch, Carola Rackete ai domiciliari: rischia da 3 a 10 anni

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Il capitano della Sea Watch 3 è stato arrestato in flagranza di reato e sconterà gli arresti domiciliari in un'abitazione di Lampedusa.

Carola Rackete, la comandante della nave Sea Watch 3, è stata arrestata nelle prime ore dell’alba di sabato 29 giugno. La 31enne, infatti, ha violato lo stop imposto dalla Guardia di Finanza, ha speronato una motovedetta delle Fiamme Gialle ed è entrata nel porto di Lampedusa. La procura di Agrigento, quindi, ha stabilito per Carola gli arresti domiciliari. La 31enne ha indicato un indirizzo (proprio a Lampedusa) dove intende scontare la pena. Sulla comandante, infine, gravano le accuse di resistenza e violenza a nave da guerra e tentato naufragio.

Domiciliari per Carola Rackete

Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, si è espresso in merito all’arresto di Carola Rackete. “Le ragioni umanitarie – ha riferito – non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti”. La comandante, infatti, è stata arrestata in flagranza di reato nelle prime ore di sabato 29 giugno. Le accuse sono di violenza e resistenza contro nave da guerra. Infatti, la 31enne tedesca, avrebbe violato l’articolo 1100 del codice della navigazione che prevede una pena da 3 a 10 anni di reclusione. Entro 48 ore la procura dovrà chiedere al giudice per le indagini preliminari la convalida dell’arresto e nei successivi due giorni si terrà il processo ad Agrigento. Infine, secondo le prime informazioni Carola Rackete verrà processata in via ordinaria.

Il commento del ministro dell’Interno

Matteo Salvini interviene sull’arresto della comandante Carola Rackete: “Comportamento criminale della comandante della Sea Watch, che ha messo a rischio la vita degli agenti della Guardia di Finanza. Ha fatto tutto questo con dei parlamentari a bordo tra cui l’ex ministro dei Trasporti: incredibile”. Poi ha aggiunto: “Abbiamo chiesto l’arresto di una fuorilegge che stanotte ha anche messo a rischio la vita di uomini delle forze dell’ordine italiane, la multa per questa ong straniera (Sea Watch, ndr), il sequestro della nave, che ha finito di andare in giro per il Mediterraneo a infrangere leggi, e la distribuzione di tutti gli immigrati a bordo in altri Paesi europei. Abbiamo fatto bene a chiedere che le leggi fossero rispettate: mi sembra che giustizia sia fatta“.