Malgrado si sia conclusa la vicenda della nave Sea Watch non sembrano interrompersi i continui sbarchi di migranti sull’isola di Lampedusa. Tra le giornate di sabato 29 e domenica 30 giugno infatti una sessantina di persone sono infatti approdate sulle coste italiane su due diverse imbarcazioni. Nel secondo caso, a dare l’allarme circa l’arrivo del natante è stata la Ong Open Arms, attualmente in missione nel Mediterraneo con la propria nave.
L’allarme di Open Arms
++Ultim’ora++
Localizzata imbarcazione partita dalla #Libia con 40 persone, 4 bimbi e 3 donne in gravidanza, alto livello di disidratazione dopo 3 giorni di viaggio. Segnalata e attivate le autorità competenti perché se ne facessero carico. Scortati ora verso #Lampedusa. pic.twitter.com/OAiYbY6VrO— Open Arms IT (@openarms_it) 30 giugno 2019
La seconda imbarcazione carica di migranti è stata avvistata nelle prime ore del 30 giugno dalla nave dell’Ong catalana mentre dalla Libia si stava dirigendo sulle coste del nostro Paese. Immediatamente è partita la segnalazione verso le centrali operative maltesi ed italiane con il successivo arrivo di una motovedetta della Guardia di Finanza che ha recuperato la quarantina di migranti presenti a bordo. Di questi, 11 persone sono state subito trasportate a Lampedusa a causa delle gravi condizioni di salute.
Stando a quanto riportato a Mediterranean Hope, associazione facente capo alla Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane, tra i 40 occupanti dell’imbarcazione erano presenti 5 donne – di cui una incinta – e 4 neonati. Esclusi coloro fatti sbarcare a Lampedusa per motivi di salute, i profughi sono attualmente stati destinati alle strutture di Pozzallo e di Licata.
Un primo sbarco durante la notte
L’avvistamento di questa mattina era stato preceduto da un ulteriore sbarco di migranti avvenuto nella notte del 29 giugno. Una piccola imbarcazione con 17 persone a bordo è infatti riuscita a sbarcare direttamente sulle cose dell’isola di Lampedusa senza farsi notare durante il tragitto.
I 17 profughi, tutti provenienti dalla Tunisia, sono stati subito trasferiti nella struttura di Contrada Imbriacola, nell’isola di Lampedusa.