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Pride, Gianmarco Negri: "La mia prima volta da sindaco è una rivolta"

gianmarco negri pride

Il 29 giugno a Milano si è svolta la sfilata di conclusione del Pride Week. L'intervento del primo sindaco trans d'Italia ha commosso tutti.

Anche la prima volta da sindaco di Gianmarco Negri fu rivolta: questo è stato l’annuncio lanciato dal palco del Gay Pride di Milano. Il neo eletto vuole costruire un ponte di collegamento tra le comunità LGBT ed eterosessuali. Infatti, Gianmarco è il primo sindaco trans d’Italia (prima si chiamava Maria) e le sue parole hanno fatto commuovere tutte le persone presenti al Pride di Milano. Nel pomeriggio di sabato 29 giugno, infatti, oltre 300.000 persone hanno sfilato per le vie del centro del capoluogo lombardo in difesa dei diritti degli omosessuali e delle comunità LGBT. Vediamo cosa ha detto il neo sindaco di Tromello, in provincia di Pavia.

Gianmarco Negri al Gay Pride

La prima volta fu rivolta e anche la mia prima volta da sindaco è una rivolta, una rivoluzione forte e gentile al tempo stesso”. Comincia così il discorso del neo sindaco di un piccolo paese in provincia di Pavia sul palco del Gay Pride di Milano. “Le persone si sono stupite dalla risonanza mediatica della mia vittoria”. Infatti, Gianmarco Negri è il primo sindaco trans eletto in Italia. In occasione della manifestazione, inoltre, intende mettere in luce i problemi che mantengono netta la linea di confine tra il mondo eterosessuale e quello LGBT. Infatti, le persone omosessuali o LGBT hanno più difficoltà a trovare lavoro e spesso vengono scartate in sede di colloquio proprio per questa loro caratteristica. Si tratta di “un’emergenza di cui nessuno si vuole occupare” secondo il neo sindaco.

Cambiare le cose

Gianmarco Negri lancia un appello alle istituzioni, al Governo e al Parlamento del nostro paese: “Davanti a queste istituzioni sorde, la nostra rivoluzione si rivolga al popolo italiano: scendete in piazza per migliorare la vita di tutti noi”. Infine, il neo sindaco conclude: “Soltanto insieme potremmo far sentire le nostre voci. E se dal governo e dal Parlamento non ascolteranno le nostre voci, non potranno restare sordi di fronte alle richieste del popolo italiano. Chiedo una restituzione dei diritti che ci sono stati sottratti. Chiedo a tutte le città di dare le stesse opportunità: non esistono cittadini di serie A e quelli di serie B. Esistono solo persone con gli stessi bisogni di libertà, uguaglianza e pari opportunità“.