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Sea Watch, la foto segnaletica della capitana Carola Rackete

Foto segnaletica carola rackete

L'immagine della comandante dopo l'arresto è subito diventata virale, ma la Procura di Agrigento ha aperto un'indagine.

È stata diffusa la foto segnaletica scattata alla capitana Carola Rackete al momento del suo arresto, dopo l’ingresso della Sea Watch nel porto di Lampedusa. L’immagine è diventata virale e in poche ore ha fatto il giro dei social. C’è però, riporta Fanpage, chi ritiene che lo scatto sia un falso in quanto costituirebbe un’infrazione del codice deontologico dei giornalisti da parte delle testate che l’hanno diffusa. La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo di indagine sull’accaduto.

Chiesta interrogazione parlamentare

In Italia la foto è stata riportata da AdnKronos, il cui logo compare su alcune delle immagini riportate online. Ma, secondo Nextquotidiano, non si tratta dell’unica versione circolante. Un’altra porta il titolo “Foto sul muro di Giancarmine” con un link che sembrerebbe rimandare a VKnontakte, il social network considerato la versione russa di Facebook.

Alcuni parlamentari del Pd hanno annunciato un’interrogazione parlamentare sull’episodio. La pubblicazione della foto da parte di testate giornalistiche costituirebbe infatti una contravvenzione dell’articolo 8 del codice di deontologia professionale. L’articolo sancisce il divieto di pubblicare immagini di persone che si trovano in stato di detenzione qualora siano diffuse senza il consenso dell’interessato. La norma prevede un’eccezione in caso di “rilevanti motivi di interesse pubblico o comprovati fini di giustizia e di polizia”.

Faraone: “Lapidazione social”

Davide Faraone, il senatore dem imbarcatosi sulla Sea Watch insieme ad altri quattro parlamentari, ha annunciato “un’interrogazione immediata per sapere chi è quel delinquente che ha scattato e messo in rete questa foto. Ci rivolgeremo al capo della polizia. Una persona, chiunque essa sia, mentre è sottoposta a rilievi dattiloscopici, viene fotografata e sottoposta a pubblico ludibrio. Una vera e propria lapidazione social, vergogna! Naturalmente anche questa volta il ministro Salvini, perennemente collegato sui suoi social, non avrà nulla da dire”.