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Embrione crioconservato per 5 anni, avrà un figlio dal marito morto

gravidanza

L'embrione fu fecondato nel 2015 e crioconservato. L'uomo poi si ammala di cancro. Quando muore, la moglie vuole mettere al mondo il loro figlio.

Terzo caso in Italia di gravidanza postuma, stavolta in Puglia. Nel 2014 una coppia quarantenne salentina decide di mettere al mondo il loro secondogenito, ma il bimbo non arriva neanche dopo alcune cure ormonali. Un anno dopo la donna decide quindi di rivolgersi ad un centro per la procreazione medicalmente assistita (Pma), dove furono crioconservati due embrioni fecondati con il liquido seminale del marito.

Il tumore

Sempre nel 2015 però all’uomo viene diagnosticato un cancro e così i due decidono di rimandare la gestazione, nella speranza che le cure contro il tumore facciano effetto. Purtroppo però nel 2019 l’uomo muore e in quel momento la moglie decide di voler dare alla luce quel figlio fecondato grazie alla Pma, come riporta Il Quotidiano di Puglia.

Il marito però prima del decesso non ha avuto il tempo di firmare tutti i consensi necessari, e per procedere all’impianto la donna è dovuta quindi ricorrere ad un giudice. L’articolo 5 della legge stabilisce infatti che “possono accedere alle tecniche di procreazione assistita coppie maggiorenni entrambi viventi“.

La sentenza

I legali della donna hanno fatto presente però in Tribunale che c’era l’esplicito consenso del marito di mettere al mondo il bimbo, sottolineando anche come la legga chiarisca anche che l’embrione già fecondato non può essere soppresso.

Il giudice, sulla base del fatto che i due coniugi erano entrambi in vita al momento della procreazione ha stabilito “il diritto dell’embrione alla vita” e “il diritto della donna ad ottenere, sempre, il trasferimento degli embrioni crioconservati“. Il piccolo verrà alla luce nel 2020.