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Carola Rackete, polemica sull'igiene personale: "Mettetele l'antipulci"

Carola Rackete igiene personale

Il web si è scatenato contro la capitana per una foto che, secondo alcuni, dimostrerebbe la sua scarsa igiene personale.

Dalla Sea Watch sono sbarcati 40 migranti e diversi membri dell’equipaggio, ma nessuno di loro ha polarizzato l’opinione pubblica tanto quanto Carola Rackete. La capitana, eletta da alcuni paladina della giustizia e simbolo di disobbedienza civile in difesa dei diritti umani, è stata invece bersaglio di irripetibili insulti da parte di altri. Tra le polemiche sollevate dai nemici di Carola ce n’è una che riguarda la sua igiene personale.

Le accuse a Carola Rackete

Sul web circolano infatti post e immagini (fino a veri e propri meme, presto divenuti virali) che mostrano un’ascella non depilata della capitana della Sea Watch. Il particolare è stato immortalato mentre Carola Rackete alza il braccio in segno di saluto verso i suoi sostenitori che l’hanno accolta al suo arrivo ad Agrigento, riporta Giornalettismo. Pochi peli hanno scatenato una vera e propria ondata di insulti contro la comandante, tra cui non mancano assai poco eleganti generalizzazioni sull’igiene e la classe delle donne tedesche.

“Mettetele l’antipulci”

Tra i leoni da tastiera c’è anche chi suggerisce di utilizzare un prodotto antipulci, suggerendo che su corpo della capitana si potrebbero nascondere parassiti pronti a diffondersi a Lampedusa. “La faccia perplessa del finanziere che non sa se metterle le manette o l’Advantix“, si legge accanto alla foto dell’agente che la accompagna agli arresti domiciliari.

Accuse infondate, replica chi fa notare che, nel 2019, ogni donna, compresa Carola, ha il diritto di gestire il proprio corpo come meglio preferisce e che un’ascella non perfettamente depilata non è sinonimo di scarsa igiene personale. Ma soprattutto viene da pensare che chi si è scagliato contro la capitana, colpendola nel suo essere donna, si sia dimenticato che, nei lunghi giorni in cui è rimasta in mare con decine di migranti allo stremo, una ceretta non fosse, comprensibilmente, tra le sue priorità.