Lisa Pendezza Sono undici le persone finite in manette nell’ambito di un’inchiesta sull’operato di alcune Onlus che gestiscono l’accoglienza dei migranti tra la provincia di Milano e quella di Lodi. Secondo quanto si apprende da Repubblica, gli agenti della Guardia di Finanza di Lodi, in collaborazione con la Procura del capoluogo lombardo, hanno eseguito diverse perquisizioni e ordinanze di custodia cautelare. I reati contestati sono, a vario titolo, autoriciclaggio, truffa allo Stato e associazione a delinquere.
Fake Onlus
L’inchiesta, nota con il nome di “Fake Onlus“, è scattata sulla base di alcune ipotesi di malversazione e di illeciti a carico di Onlus che, nonostante professassero di non avere scopo di lucro, avrebbero raccolto illecitamente profitti pari a diversi milioni di euro. L’indagine è stata coordinata dai pm Ilda Boccassini e Gianluigi Prisco. Sono più di un centinaio gli uomini delle Fiamme Gialle coinvolti. Maggiori dettagli saranno resi noti dagli inquirenti nel corso di una conferenza stampa prevista per la mattina di martedì 2 luglio.
Gorizia, indagati onlus e prefetti
Nel gennaio 2019 furono 42 le persone iscritte nel registro degli indagati nell’ambito di un’inchiesta relativa al Cie (Centro di identificazione ed espulsione) e del Cara di Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia. Le forze dell’ordine, coordinate dal sostituto procuratore Valentina Bossi, hanno individuato una rete attiva nella gestione delle gare d’appalto dei due centri tra gli anni 2011 e 2015. Indagati anche tre prefetti: Gloria Sandra Allegretto, Maria Augusta Marrosue e Vittorio Zappalorto. A condurre ai responsabili, riporta Il Giornale, sono state alcune irregolarità riscontrate tra i vertici della Onlus Connecting People di Trapani, che collaborava con Cie e Cara per la gestione dei migranti.
