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Ospedale Maggiore di Bologna, infermiere picchiato al pronto soccorso

Bologna

Dottoressa inseguita e insultata da un giovane drogato. Picchiato un infermiere intervenuto per difenderla

Una dottoressa dell’Ospedale Maggiore di Bologna in due settimane è stata vittima di tre aggressioni verbali in tre turni di notte. L’ultima aggressione è avvenuta all’alba di sabato 29 giugno ed è sfociata in una rissa. Ad essere picchiato questa volta un infermiere del pronto soccorso, intervenuto a difesa del medico. L’aggressore sarebbe un ragazzo italiano di 23 anni, ricoverato al pronto soccorso in stato comatoso, dovuto alle sostanze stupefacenti che aveva assunto. Inoltre, il ragazzo era ferito al volto. Sarebbe quello il segno di una colluttazione avuta con il pusher, che lo ha colpito al volto con un pugno. Così ha raccontato il ragazzo in un momento di lucidità. Intanto, l’infermiere vittima del pestaggio ha già sporto denuncia contro il ventitreenne alla postazione di polizia del Maggiore.

Aggressione all’Ospedale Maggiore di Bologna

“Il giovane è arrivato al pronto soccorso in uno stato di sopore, che abbiamo contrastato con l’apposito antidoto. Appena ha aperto gli occhi ha iniziato a inveire contro di noi, urlandoci di non toccarlo e insultandoci”. Comincia così il racconto della dottoressa, la quale ha poi proseguito: “Dopo essersi placato, ci ha chiesto scusa e ha detto che il pugno al naso glielo aveva dato il suo pusher, da cui è solito acquistare la cocaina che consuma. Gli abbiamo fatto gli esami e poi l’abbiamo riportato nella sala d’attesa ad aspettarne l’esito”. Quest’ultimo ha confermato l’assunzione di cocaina e benzodiazepine.

“Sono andata a riferirglielo e lui ha cominciato a urlarmi: “Che fenomeno che sei, bella scoperta. Vieni qui che ti ammazzo“. Io mi sono allontanata e sono entrata nella sala in cui sono ricoverati i pazienti con criticità, ovviamente non aperta al pubblico. Ma lui mi ha seguita, continuando a urlarmi improperi”, è il racconto spaventato della donna.

E’ a quel punto che è intervenuto l’infermiere del pronto soccorso, per allontanare il ragazzo ammonendolo per il fatto che si trovasse in una zona non aperta al pubblico. Ma il ventitreenne non si è dato pace, tirandogli persino un calcio. “Abbiamo chiamato la vigilanza e i due addetti hanno portato fuori il ragazzo. Anche a quel punto lui ha continuato a indirizzare minacce di morte a me e all’infermiere, con parolacce e insulti“, racconta ancora il medico come riportato da Il Resto del Carlino. “All’improvviso è riuscito a divincolarsi e a sfuggire alla presa dei vigilanti. E’ rientrato nel pronto soccorso, dove ha intercettato l’infermiere e lo ha preso a pugni e schiaffi. Un’escalation di violenza che è costata alla vittima dieci giorni di prognosi“.

Così è stata contattata la polizia che ha fermato e identificato il giovane aggressore. “Siamo esasperati: è la terza volta che vengo aggredita verbalmente e insultata nelle ultime due settimane, ovvero durante gli ultimi tre turni di notte che ho sostenuto”, ha confidato il medico. E ancora: “Un ragazzino, anche lui ricoverato per abuso di sostanze stupefacenti, mi ha dato della “scema”, un altro, positivo a cocaina e oppiacei, mi ha minacciata. Ho già segnalato l’accaduto all’Azienda, spero si trovi una soluzione. Forse due addetti alla vigilanza, per quanto tempestivi nei loro interventi, non bastano più”.