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Alessandra Vella, chi è il giudice che ha liberato Carola Rackete

Alessandra vella

La sentenza del magistrato sulla sorte della capitana della Sea Watch ha diviso l'Italia. Contro di lei si è scagliato anche il ministro Salvini.

La sua sentenza ha diviso l’Italia, tra coloro che approvano la sua decisione di scarcerare Carola Rackete e chi la accusa di aver liberato una pericolosa criminale. Alessandra Vella è il gip (giudice per le indagini preliminari) che ha deciso di rimettere in libertà la capitana della Sea Watch. Contro di lei si è scagliato anche Matteo Salvini in una lunga diretta su Facebook. “Ha agito per obbligo morale, tutte le sue scelte sono state giuste”: con queste parole la Gip ha motivato la sua decisione.

Chi è Alessandra Vella

Chi accusa Alessandra Vella di aver tradito l’Italia e gli italiani ha rispolverato una questione che, riporta NextQuotidiano, risale allo scorso settembre e vede protagonisti l’avvocato Giuseppe Arnone e il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella. Il gip, come altri magistrati agrigentini, si è più volte scontrata proprio con Arnone nell’ambito dell’allontanamento dall’aula del legale nel corso di un processo, riporta il Corriere della Sera.

A settembre David Salvucci, gip di Caltanissetta, ha rigettato, per la seconda volta, la richiesta di archiviazione presentata nei confronti di Salvatore Vella nel contesto di un’inchiesta per falso ideologico e abuso. I reati sarebbero emersi dal verbale di udienza di un procedimento a carico di Arnone. Secondo Agrigento Notizie, il gip Salvucci ha inoltre disposto un’ulteriore iscrizione per calunnia a carico dell’aggiunto. Nella vicenda risulta coinvolta anche la cancelliera Daniela Canino.

L’arresto di Arnone

L’avvocato è stato uno dei protagonisti delle accuse nei confronti del gip Vella e, riporta Il Dubbio, è finito in manette mentre si trovava al Tribunale di Agrigento per motivi professionali. Arnone era già stato condannato a 3 anni e 5 mesi di carcere con l’accusa di diffamazione, calunnia e lesioni. Il giudice gli aveva però concesso di evitare la detenzione e di scontare la pena in modo alternativo, dietro promessa di seguire quanto previsto dal Tribunale di Sorveglianza. A causa della violazione di queste condizioni (avrebbe pubblicato sui propri profili social passi del suo nuovo libro e svolto attività di volantinaggio per la propria campagna elettorale), è stato arrestato.