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Eruzione Stromboli, incendio provoca un morto e un ferito

esplosione Stromboli

E' grave il bilancio del rogo scoppiato sullo Stromboli in seguito alla violenta esplosione che ha gettato nel panico la popolazione dell'isola.

Sono drammatici gli aggiornamenti offerti dalla Protezione civile. Stando a quanto confermato dal comandante dei vigili del fuoco di Messina, Giuseppe Biffarella, l’eruzione dello Stromboli avrebbe provocato un grave incendio che avrebbe visto l’intervento di due canadair per soccorrere due escursionisti. Secondo le informazioni riportate, uno di loro sarebbe morto, mentre un altro sarebbe rimasto gravemente ferito. Due elicotteri provenienti da Salerno e da Catania si troverebbero in volo per raggiungere l’area colpita dal rogo.

L’incendio

Una situazione difficile quella in cui si troverebbero i due canadair in volo sul versante del vulcano colpito dall’incendio. Come ha confermato anche il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, un elicottero non sarebbe stato in grado di atterrare in tempo per la cappa di fumo che sovrasta l’area e per il fatto che la zona è impervia. Inoltre, la Protezione civile ha riferito che il personale si trova imbarcato su una motovedetta della Guardia costiera per raggiungere l’isola.

L’esplosione

Le immagini delle telecamere di sorveglianza dell’Osservatorio Etneo dell’INGV hanno reso possibile distinguere due esplosioni principali avvenute a poca distanza l’una dall’altra, intorno alle 16:46. La sequenza è stata preceduta, alle 16:44, dalla fuoriuscita di lava.

Stando a quanto riportato dal personale dell’INGV sul campo, una colonna di fumo si sarebbe innalzata per oltre 2 chilometri di altezza disperdendosi in direzione sud-ovest. I lapilli conseguenti alla sequenza esplosiva sono ricaduti lungo i fianchi del vulcano. Grazie alle analisi dei dati della rete sismica, inoltre, è stato possibile individuare diversi fenomeni esplosivi minori.

L’evoluzione dei fenomeni è stata seguita attraverso le reti di monitoraggio, oltre che dal personale presente nell’area delle Sezioni dell’INGV, Osservatorio Etneo di Catania, Osservatorio Vesuviano di Napoli e di Palermo Geochimica.