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Concorso dirigenti scolastici, Tar annulla le prove: tutto da rifare

concorso dirigente scolastico

"Se il Consiglio di Stato confermerà la sentenza del Tar del Lazio all'apertura delle scuole ci potrebbe essere il caos" avvertono i sindacati.

Tre componenti nella seduta che ha stabilito i criteri di valutazione utilizzati per la correzione delle prove scritte e per l’attribuzione delle valutazioni erano in condizione di incompatibilità, e così il concorso per dirigente scolastico è da rifare. Il Tar del Lazio infatti ha pubblicato la sentenza in merito al ricorso dei ricorrenti, riconoscendo la fondatezza della contestazione e disponendo l’annullamento in toto della procedura concorsuale.

Flc Cgil al fianco dei vincitori

L’amministrazione scolastica ha già annunciato che ricorrerà al Consiglio di Stato perché il Miur considera inesistenti i motivi di incompatibilità evidenziati nella sentenza. “Se fosse confermata in appello, la sentenza avrebbe conseguenze gravissime per il sistema scolastico e per i legittimi interessi di migliaia di docenti che hanno affrontato un percorso estremamente complesso e difficile” avverte la Flc Cgil.

Il sindacato di categoria anticipa quindi che presenterà “immediatamente una richiesta di incontro urgente” con il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, al fine di conoscere nel dettaglio “le ulteriori decisioni che l’amministrazione intende assumere per tutelare il diritto dei candidati che hanno superato la prova orale”.

A rischio buon funzionamento della scuola

“Senza i nuovi dirigenti scolastici la situazione dal primo settembre sarà drammatica e non permetterà un efficace gestione del servizio di istruzione” avverte in un’intervista all’Huffington Post Roberta Fanfarillo, responsabile dei dirigenti scolastici per la Flc Cgil.

“Alle quasi 8mila istituzioni scolastiche autonome serviranno oltre 2mila nuovi dirigenti scolastici. – avverte – Complessivamente più della metà delle scuole italiane non avrebbe un dirigente scolastico a tempo pieno, ma un dirigente costretto a dividersi tra due scuole con un prevedibile peggioramento della sua già pesante condizione lavorativa e con l’impossibilità di assicurare a ognuna delle scuole da lui dirette il tempo necessario a garantirne il buon funzionamento“.