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Napoli, aggredito a giugno in stazione da nigeriano: tabaccaio morto

tabaccaio metro napoli

Il 52enne aveva chiesto ad un 36enne originario della Nigeria si spostarsi dall'ingresso della ricevitoria quando è stato colpito con un pugno.

Non ce l’ha fatta Ulderico Esposito. Il tabaccaio di 52 anni, aggredito il 9 giugno 2019 all’interno della stazione Chiaiano della Linea 1 della metropolitana di Napoli, è morto in ospedale dopo circa un mese di agonia, nella notte tra il 3 ed il 4 luglio.

L’aggressione

L’uomo, residente nel comune di Mugnano, era stato colpito violentemente con un pugno al volto da un 36enne richiedente asilo originario della Nigeria. Il 52enne a quel punto era caduto a terra battendo la testa. Una volta trasportato presso l’ospedale Cardarelli di Napoli, il tabaccaio è stato operato d’urgenza per un grave ematoma cranico ma le sue condizioni sono state sempre considerate “molto critiche”. “Perdeva sangue dalla bocca”, raccontavano alcuni testimoni che hanno assistito alla scena.

Sembra che l’aggressione sia scaturita a seguito di un banale diverbio tra i due, dopo che il tabaccaio avrebbe chiesto al nigeriano di spostarsi dall’ingresso della ricevitoria, che si trova all’interno della stazione della metropolitana di Chiaiano.

La reazione di Salvini

Il 36enne era stato arrestato poco dopo con l’accusa di lesioni gravi, ma dopo il decesso di Ulderico Esposito la sua posizione si aggrava ulteriormente. La vicenda aveva avuto anche un’eco mediatica-politica, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che spiegava come il richiedente era “è uscito dal circuito dell’accoglienza, facendo perdere le proprie tracce”.

Su Facebook aveva poi anticipato: “In Italia non c’è spazio per clandestini e criminali. Grazie al decreto Sicurezza questo delinquente potrà essere espulso, – aggiungendo – col decreto Sicurezza Bis avremo ancora più strumenti per combattere chi ci viene a portare la guerra in casa”.