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Carola Rackete: "Emigro in Australia". Salvini: "Ti pago il biglietto"

salvini contro carola

"Prendiamo atto che Salvini ci insulta dalla mattina alla sera invece di ottemperare ai suoi compiti" denuncia la portavoce della Sea Watch 3.

“Forse è il caso che emigro in Australia ad occuparmi di albatros“, ha scherzato Carola Rackete con la portavoce della Sea Watch 3 Giorgia Linardi. Il capitano della nave che ha forzato il blocco a Lampedusa, dopo la liberazione da parte del gip, ha lasciato Agrigento in attesa dell’interrogatorio del 9 luglio 2019 per rispondere dell’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

“Salvini ci insulta sempre”

Carola è in Italia, ma non è detto che ci resti nei prossimi giorni. Per lei abbiamo dovuto fare un piano di evacuazione per proteggerla dalla stampa, non per nasconderla, ma per consentirle di avere del tempo per risposare e per preparare la sua deposizione. – spiega quindi Linardi – Sta bene. Ha trascorso tre giorni di isolamento, non si rende conto della risonanza che la vicenda sta avendo. Chiede continuamente dei migranti salvati e ringrazia ancora l’equipaggio, i suoi legali e tutti per la solidarietà”.

A stretto giro arriva però il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Siamo d’accordo con Carola Rackete, che starebbe pensando di andare in Australia per occuparsi di albatros. Sono pronto a pagarle il biglietto di sola andata”.

“Prendiamo atto che è una persona che ci insulta dalla mattina alla sera invece di ottemperare ai suoi compiti” denuncia quindi la portavoce della Sea Watch 3. “Nessuno può chiamarci vicescafisti o quant’altro senza averne prova e non dire una parola quando una donna viene insultata e le viene augurato di essere stuprata” chiarisce.

“Nessuna alternativa a Lampedusa”

“Chi intraprende certe direzioni – continua Linardi – lo fa perché si culla sul fatto di non avere alcuna idea della situazione a bordo di una nave ma voglio credere che se si trovasse a bordo sarebbe il primo a tendere una mano: se non lo facesse sarebbe un mostro. È un atto istintivo di umanità”.

Riguardo al fatto che la nave ha forzato il blocco della Guardia di Finanza, Giorgia Linardi ricorda: “C’è stata una sensazione di abbandono da parte dei livelli nazionali e internazionali. Per 17 giorni la Sea Watch 3 ha tentato tutto ciò che poteva per un ingresso regolare. Non c’era nessuna alternativa a Lampedusa”. “Il comandante Carola ha fatto il suo dovere, le autorità hanno ignorato il comandante, che ha quindi fatto rotta verso un porto sicuro” puntualizza infine.