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Lav, Enpa e Peta commentano la morte di Ettore Weber

animali circo

Ettore Weber ha perso la vita a causa dell'attacco di una delle sue tigri. Le agenzie per la difesa degli animali hanno rilasciato alcuni commenti.

L’incidente di Ettore Weber ha scosso tutto il settore circense e non solo. A scendere in campo in difesa degli animali sono state molte organizzazioni: tra queste, Lev, Enpa e Peta. La morte di uno dei migliori domatori italiani, infatti, rappresenta l’ennesima tragedia annunciata. Il 61enne si trovava in compagnia delle sue quattro tigri, che da sempre addomesticava con successo. Ma qualcosa è andato storto quel giovedì sera: uno dei felini lo ha azzannato. Dalle agenzie nazionali arrivano alcune dichiarazioni in merito all’incidente di Ettore.

Lav, #cambiacirco

La Lega anti vivisezione esprime il suo cordoglio verso il grande domatore che ha perso la vita nella serata di giovedì: “Esprimiamo rammarico per la morte del domatore Ettore Weber”. Il loro messaggio mette in luce che i circhi non sono soltanto luoghi di “reclusione, addestramento forzato e sofferenza per gli animali. Si tratta anche di un luogo di morte”. Per questi motivi, Lav chiede “con urgenza a tutte le forze politiche l’approvazione della Legge delega e del relativo Decreto Legislativo annunciato dal Ministro Bonisoli per la completa dismissione, in tempi brevi, degli animali dai circhi“. infine, le lega anti vivisezione chiede che le quattro tigri in questione vengano “ricollocate in un luogo idoneo alle loro esigenze naturali”.

Dichiarazione Enpa e Peta

L’ente nazionale per la protezione degli animali prende posizione sull’incidente di Ettore Weber. La presidente nazionale Carla Rocchi a gran voce dichiara: “No all’uccisione degli animali. Siano trasferiti in un santuario. Accelerare sul circo senza animali“.

Infine, il direttore si Peta (People for the Ethical Treatment of Animals), Elisa Allen esprime la sua opinione a riguardo. “Che sorpresa – un crudele circo con gli animali finisce in uno show dell’orrore. Di nuovo e di nuovo, abbiamo visto che tenere gli animali selvatici in cattività e forzarli di eseguire dei trucchi dolorosa può portare a comportamenti neurotici e depressione. Gli istinti di base di un predatore naturale non spariranno mai, e gli attacchi ad altri animali tenuti in cattività, così come ad esseri umani, non sono rari. Chiediamo al pubblico di boicottare i circhi con gli animali e al governo italiano di vietare queste istituzioni arcaici, come hanno già fatto molti paesi europei come l’Austria, la Croazia, la Grecia e la Slovenia”.