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'Ndrangheta al Nord, il voto dei boss in cambio di nomine in giunta

Ndrangheta al nord

Le indagini della polizia lombarda hanno individuato i referenti dei clan calabresi a Lonate Pozzolo e Ferno, in provincia di Varese.

Le mani della ‘ndrangheta non si allungano solo sull’aeroporto di Malpensa ma anche sulla giunta comunale di due piccoli centri in provincia di Varese. È quanto emerso dall’inchiesta riportata dal Fatto Quotidiano. La polizia lombarda ha eseguito 34 arresti in otto diverse province. Gli indagati dovranno rispondere delle accuse di associazione mafiosa, lesioni e spaccio di droga. Ma “monostante le indagini e gli arresti, negli ultimi dieci anni non è cambiato nulla“, dice tristemente Alessandra Dolci, il procuratore generale aggiunto di Milano che si è occupata di coordinare gli inquirenti a Lonate Pozzolo e Ferno.

L’indagine a Lonate Pozzolo

Secondo il gip Alessandro Simion, i due Comuni del varesotto versano in una situazione “particolarmente critica. Le giunte sono espressione della capacità del gruppo criminale di veicolare considerevoli quantità di voti, barattandoli con la nomina di familiari e parenti a cariche politiche e amministrative”. Una conclusione a cui gli investigatori sono giunti anche grazie alla testimonianza di Danilo Rivolta, l’ex sindaco di Lonate Pozzolo iscritto nelle liste di Forza Italia. Dopo essere stato arrestato nel maggio del 2017 per corruzione, ha patteggiato per ottenere quattro anni di carcere e ha accettato di mettere a verbale i retroscena delle infiltrazioni della ‘ndrangheta in provincia di Varese.

L’ex primo cittadino ha rivelato che “a Lonate Pozzolo vi sono diverse famiglie originarie di Cirò Marina, che esercitano un controllo sul territorio. Hanno tutte delle imprese edili e artigiane. Ho appreso tali notizie da Franco De Novara“. La sorella di De Novara faceva parte della giunta presieduta proprio da Rivolta, fino a quando non ne “pretese l’assunzione alla Saap. Venne assunta e, di seguito, abbiamo agevolato la sua assunzione alla fondazione musicale Puccini di Gallarate”. Già nel 2014 “i De Novara dissero che mi avrebbero appoggiato nella campagna elettorale. In cambio, Franco voleva che la figlia venisse nominata assessore. Loro, nel frattempo, avrebbero provveduto a farmi prendere voti. Dopo la mia elezione, ho effettivamente nominato la figlia di De Novara assessore alla cultura”.

Il referente a Ferno

Neppure l’arresto di Rivolta ha fermato l’avanzata dei calabresi, il cui nuovo referente è Enzo Misiano, consigliere comunale a Ferno per Fratelli d’Italia. I documenti del gip lo indicano come “il responsabile per i Comuni di Ferno e Lonate” per il partito di Giorgia Meloni. “Decide autonomamente le candidature del partito, avendone avuta ampia delega dal suo referente diretto, l’onorevole Paola Frassinetti. Parallelamente, è anche “il referente politico dei calabresi“, dunque “potenzialmente in grado di contribuire alla causa politica della sua coalizione con un considerevole pacchetto di voti”.