> > Treviso, scatta la polemica: "Se fai vedere il seno, bevi gratis"

Treviso, scatta la polemica: "Se fai vedere il seno, bevi gratis"

treviso

"Non si accorge minimamente che in queste sue parole c’è una forma di violenza così sottile da diventare uno stupro lento e continuato".

Un cartello sessista in un bar di Treviso ha lasciato dietro di sé un’infinità di polemiche. Un tentativo di manipolazione del corpo femminile attraverso alcool gratis. Il cartello è rimasto per anni in quel locale ma solo da poco infiamma il mondo del web. Quando stiamo cadendo in basso?

Il cartello

Il cartello incriminato recita: “Noi non siamo un locale normale e come tale proponiamo dei giochi per le nostre bellissime e simpaticissime clienti”, si legge nell’introduzione del cartello. Vuoi il numero del barista? Ordina 5 shot. Se, invece, baci il barista i 5 shot li riceverai in omaggio”.

Per sfortuna non bastava questa pietosa introduzione. Il cartello prosegue con alcune frasi che definire sessista è persino troppo poco: “Se fai vedere il seno, vinci uno shot se hai la prima; due shot se hai la seconda; tre shot se hai la terza, quattro shot se hai la quarta. Ma, udite udite, se hai la quinta vinci cinque shot e l’applauso dei presenti”.

Per non farsi mancare nulla poi, hanno scelto di concludere con la ciliegina sulla torta: “Se hai la retro offri tu a noi. Poi, se sei così brava da portarti a casa il barista, avrai shot gratis per una settimana”. Come concludere peggio di così? Se pensiamo che lo scempio sia finito qui, ci sbagliamo di grosso.

Il messaggio conclusivo è una massima d’altri tempi: “Se te la tiri, ricorda che le altre ce l’hanno come te e vai a fanculo!”.

Le polemiche

A sollevare la polemica è stata la visita totalmente casuale del locale, da parte di uno psicoterapeuta Andrea Sales. Ha deciso di postare sui social il cartello per denunciare il livello di degrado culturale nel quale stiamo vivendo: “Penso a quanto stiamo cadendo in basso, penso a che degrado generiamo ogni giorno. La squalifica per la donna è disarmante, nelle parole di questo deficiente”.