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Migrante morto al Cpr: "Era in isolamento dopo aver subito violenza"

cpr torino

Il migrante era stato ricoverato nell'Ospedaletto all'interno della struttura in seguito ad alcuni diverbi con altri detenuti del Cpr.

Un migrante ospite al Cpr (Centro di permanenza e rimpatrio) di Torino è stato trovato morto nella sua cella. L’uomo, Sahid Mnazi, era originario del Bangladesh e aveva 32 anni: aspettava da febbraio il rimpatrio nel suo paese. A trovare il suo corpo sono stati alcuni operatori del Cpr. Inoltre, secondo quanto si apprende dai quotidiani, l’uomo era ricoverato nel reparto “Ospedaletto” della struttura. Infine, per i medici legali, il bengalese sarebbe morto per cause naturali, ma alcuni operatori rivelano che dopo una violenza subita non era stato curato adeguatamente.

Migrante morto al Cpr

Un migrante di origine bengalese di 32 anni è stato trovato senza vita nella sua cella a Torino la scorsa notte. Sahid Mnazi era ospite dal Centro di permanenza e rimpatrio di corso Brunelleschi e attendeva da febbraio di essere rimpatriato. Inoltre, il 32enne era stato ricoverato nell’Ospedaletto presente all’interno del centro in seguito ad alcuni dissidi con altri detenuti. Secondo le prime informazioni, l’uomo avrebbe perso la vita nel sonno. Il pm comunque ha aperto un inchiesta senza escludere nessuna causa. Secondo i medici legali potrebbe trattarsi di cause naturali o del caldo dei giorni scorsi. Altri, invece, puntano sulle condizioni di detenzione del 32enne. Infatti, il migrante si trovava in isolamento da 15 giorni per motivi sanitari. Secondo alcuni testimoni, nelle scorse settimane Sahid Mnazi avrebbe subito una violenza sessuale le cui conseguenze non sono state curate adeguatamente.

Il racconto del compagno

Uno dei detenuti che conosceva Sahid è riuscito a contattare Fanpage dichiarando: “Ho conosciuto Sahid diverse settimane fa. Era stato trasferito nella mia stessa area dopo essere stato violentato da due uomini sudamericani. Era disperato, piangeva e si lamentava in continuazione e in molte occasioni abbiamo segnalato alle guardie la sua necessità di di uscire dal CPR, andare all’ospedale ed essere sottoposto a cure mediche. Invece è stato posto in isolamento. Temiamo sia stato anche picchiato dalla polizia in passato”.

La Questura

Appena appresa la notizia di violenza sessuale ai danni di Sahid, la Questura ha chiarito: “E’ ancora in corso un intervento. Il medico legale ci ha confermato che al 99% il decesso è avvenuto per cause naturali, anche se verranno svolti degli accertamenti sul corpo della vittima. In merito alla violenza sessuale non ci è mai pervenuta nessuna denuncia, quindi non siamo in grado di confermarla. Non possiamo escludere, tuttavia, che in passato il 32enne abbia avuto una lite con altri ospiti del CPR”. Tuttavia, qualcuno ha segnalato che la denuncia della violenza era stata effettuata lo scorso 25 giugno. Tuttavia rimane da accertare la coincidenza della violenza con la vicenda di Sahid.