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Emanuela Orlandi, la risposta del Vaticano: "Nessuna ammissione "

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"Riaprire le tombe, non corrisponde assolutamente ad un’ammissione"

Il caso Orlandi recentemente è tornato sulla bocca di tutti. Dopo la scoperta delle tombe completamente vuote, a tornare sulla faccenda è proprio il Vaticano.

Le parole dal Vaticano

Ad esprimersi a caldo sul caso Orlandi, è Andrea Tornielli, direttore editoriale del dicastero per la Comunicazione del Vaticano: “Non è giusto parlare del giallo della morte delle principesse. Prossimamente verranno fatti degli accertamenti documentali per capire se nella ristrutturazione negli Anni Sessanta, come è probabile, alcuni resti siano stati traslati in qualche ossario comune”.

Il direttore Tornielli, è tornato inoltre ad esprimere la sua vicinanza alla famiglia Orlandi. Secondo lui la decisione del Vaticano di voler riaprire le tombe ha mostrato un atto di estrema vicinanza: “Riaprire le tombe, ha rappresentato un segno di particolare attenzione e di vicinanza umana e cristiana agli Orlandi”. Tutto questo senza dimenticare di ribadire la totale estraneità del coinvolgimento in un occultamento di cadaveri: “Questa decisione non corrisponde assolutamente ad un’ammissione da parte vaticana di un possibile coinvolgimento nell’occultamento di un cadavere”.

La Banda della Magliana sapeva qualcosa?

Si apre un nuovo scenario nelle indagini riguardo al caso Orlandi. Il magistrato Giancarlo Capaldo ha affermato il coinvolgimento della Banda della Magliana: “Alcuni della Banda della Magliana sanno cosa è accaduto. Nel momento in cui è avvenuto il caso della Orlandi, la Banda della Magliana era molto forte. Sostanzialmente la struttura criminale maggiore che esisteva a Roma. Questa è la mia valutazione che però non è stata seguita ufficialmente dalla Procura di Roma che ha archiviato il caso. L’archiviazione è sintomo di insufficienti prove per andare avanti, non di innocenza”.