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Cuneo, maltrattamenti su anziani: fermati tre operatori

maltrattamenti anziani

Fondamentali le denuncie dei colleghi, insospettiti dagli strani comportamenti di alcuni assistenti.

Shock in una casa di riposo nella provincia di Cuneo, a farne le spese gli anziani ospiti. Fermati tre operatori della struttura dai carabinieri della Compagnia di Alba. I colpevoli sono stati incastrati da dei video ripresi dalle telecamere piazzate a seguito di una denuncia della stessa direttrice dell’Ospedale Santo Spirito.

Shock a Cortemilia

Spintoni, schiaffi, pizzicotti e continue umiliazioni fisiche e verbali, questo quanto subivano gli anziani ospiti della struttura “L’Ospedale Santo Spirito” di Cortemilia, in provincia di Cuneo. Troppo evidenti erano diventati i lividi e gli ematomi sui corpi dei pazienti per poter passare inosservati, e le voci tra i colleghi di reparto hanno presto cominciato a girare. Dai racconti emergevano cadute non documentate e comportamenti strani da parte di alcuni operatori e si è indeciso ad approfondire. Le indagini nella struttura, coordinate dalla procura della Repubblica di Asti, hanno visto i carabinieri della Compagnia di Alba piazzare delle telecamere nascoste nella casa di riposo. Le immagini raccolte hanno infine accertato le violenze fisiche e psichiche ai danni degli anziani da parte di tre operatori socio sanitari: un uomo di 58 anni e due donne di 47 e 51.

La denuncia dei colleghi

Tre le misure cautelari disposte dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Asti. Per i tre indagati – accusati dei reati di maltrattamenti continuati e lesioni aggravate, il Gip ha disposto il divieto di domicilio per l’uomo e l’obbligo di dimora nei paesi di residenza per le due donne. Dai video registrati risulterebbero più di 50 gli episodi di violenza in soli due mesi, tra pugni sulla testa e calci sulle gambe ai danni degli anziani non autosufficienti, d’età compresa tra i 78 e i 98 anni. “Siamo i primi a essere sconvolti. La legge ci impone di dare continuità occupazionale e, quando abbiamo vinto la gara per la gestione della struttura, abbiamo dovuto assumere operatori che già ci lavoravano. Purtroppo siamo incappati in una situazione drammatica e dolorosa. Riteniamo di aver fatto il possibile a tutela degli ospiti e dei colleghi non coinvolti dai comportamenti rilevati dalle indagini” ha dichiarato al giornale “La Voce di Alba” il presidente della Cooperativa in cui lavoravano i tre indagati.