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Armi da guerra sequestrate a Torino: tre arresti

missile

Il questore di Torino ha definito l'operazione:"Un sequestro con pochi precedenti per la qualità delle armi e il loro potenziale violento".

Una mattinata sconvolgente. Un blitz dell’antiterrorismo ha fatto luce su un vero e proprio armamento da guerra. Tra le armi sequestrate anche un missile aria aria, disarmato ma perfettamente funzionante. Le indagini hanno ricondotto l’arsenale ad un gruppo di estrema destra.

Armi da guerra

Nella mattinata di Lunedì 15 Luglio 2019, la Digos di Torino, in collaborazione con quelle di Milano, Varese, Pavia, Novara e Forlì ha effettuato un’operazione che ha portato a tre arresti: Fabio Del Bergiolo, 60 anni, ex ispettore delle dogane specializzato nell’antifrode, già conosciuto alle forze dell’ordine per una truffa messa in atto a Malpensa. L’uomo è un militante di Forza Nuova ed si è candidato al senato a Gallarate nel 2001. Alessandro Monti, 42 anni, nazionalità svizzera, titolare della società che possiede il capannone vicino a Voghera dove è stato trovato il missile. Il terzo finito in manette è Fabio Bernardi, 51 anni.

La squadra della Digos partita alle prime luci dell’alba, nell’hangar ha trovato un vero e proprio arsenale da guerra: Fucili di ultima generazione, pistole, munizioni e persino un missile aria aria. L’ordigno era disarmato ma perfettamente funzionante.

Le indagini

Le indagini da parte della Digos sono partite nel 2018. Le prime intercettazioni erano state fatte su un gruppo di militari italiani che avevano combattuto in Ucraina. Successivamente, l’intervento di Del Bergiolo. L’uomo infatti, avrebbe provato a vendere il missile da guerra di fabbricazione francese per circa 470mila euro. Tra gli acquirenti figura il funzionario pubblico di un paese straniero. L’uomo è apparso molto interessato all’acquisto dell’ordigno, affare mai concluso per la mancanza di documentazione.