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Caso Cucchi, otto carabinieri rinviati a processo per depistaggio

Caso Cucchi, otto carabinieri rinviati a processo

Tra i carabinieri rinviati a giudizio sul caso Cucchi c'è anche il generale Alessandro Casarsa.

Otto carabinieri sono stati rinviati a processo nell’ambito dell’inchiesta sul caso della morte di Stefano Cucchi. Si apre così un nuovo capitolo nelle indagini sulla morte del giovane geometra romano, deceduto in circostanze misteriose dopo l’arresto nel 2009. Gli otto militari dovranno rispondere dell’accusa di depistaggio. Il gup ha fissato la prima udienza per il prossimo 12 novembre.

Caso Cucchi, carabinieri rinviati a processo

Tra i nomi degli otto carabinieri rinviati a processo per il caso Cucchi compare anche quello del generale Alessandro Casarsa. Nel 2009, il militare era al comando del gruppo Roma. Oltre a lui, risultano indagati anche il colonnello Lorenzo Sabatino, ex capo del reparto operativo dei Roma; Francesco Cavallo, capufficio del comando del Gruppo carabinieri Roma; Massimiliano Labriola Colombo, ex comandante della stazione di Tor Sapienza; Francesco Di Sano, in servizio alla stazione di polizia; il maggiore Luciano Soligo, ex comandante della compagnia Talenti Montesacro; Luca De Cianni, carabiniere; Tiziano Testarmata, ex comandante della quarta sezione del nucleo investigativo.

La difesa di Casarsa

Nelle stesse ore, è stato diffuso anche l’audio integrale della difesa di Casarsa, in una dichiarazione spontanea davanti al gup. Il generale ha assicurato di “non aver mai avuto contatti con i magistrati, né con i medici legali. Le uniche informazioni mediche relative a Stefano Cucchi le ho ricevute il 30 ottobre 2009”. Pur senza mai nominarlo direttamente, Casarsa ha fatto riferimento a quello che all’epoca era il suo diretto superiore, Vittorio Tomasone, l’ex comandante provinciale di Roma.