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Aldo Di Giacomo: "Il carcere di Poggioreale andrebbe abbattuto"

carcere poggioreale

"Poggioreale non è un carcere in cui si può pensare di essere rieducati: lì è impossibile rieducare qualcuno, anche la persona più intenzionata".

Il segretario nazionale del Sindacato polizia penitenziaria è sceso in campo contro il carcere di Poggioreale. Secondo Aldo Di Giacomo, infatti, la struttura “andrebbe abbattuta” in quanto “paragonabile all’inferno”. Il segretario ha visitato personalmente la struttura circondariale di Napoli e dopo l’ispezione ha fornito le sue dichiarazioni. Infine, il segretario ha presentato una serie di dati che farebbero emergere la presenza di droga e di cellulari per effettuare strategie camorristiche all’estero.

Il carcere di Poggioreale

Aldo Di Giacomo ha effettuato un’ispezione all’interno della casa circondariale di Napoli. Quello che ha visto, però, non gli ha fatto piacere: “Il carcere di Poggioreale è l’inferno, andrebbe chiuso e abbattuto”. Infatti, al suo interno “c’è di tutto, tra droga e cellulari – riferisce il segretario del sindacato – i più forti governano i loro traffici con telefonini e altri mezzi e così riescono a comunicare con l’esterno. Qui, a Poggioreale, si organizzano tutte le strategie criminali dei camorristi all’interno della città. Ogni anno troviamo all’interno del carcere 850 telefonini: questo ce la dice lunga su quale sia la reale situazione”.

I dati sulle carceri italiane

Dopo aver fatto emergere la situazione all’interno del carcere di Poggioreale, Di Giacomo ha riportato alcuni dati sulle strutture italiane. Per prima cosa ha parlato delle violenze sessuali in aumento negli ultimi anni e poi del traffico di droga. “Poggioreale è l’emblema delle carceri italiane – riferisce poi Di Giacomo – di come il sistema carcerario in Italia non funzioni. Questo sistema aperto nasce per consentire ai detenuti di vivere meglio, ma in realtà non succede, succede solo che i più forti alla fine sovrastano i più deboli”.