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Sea Watch, lettere di minacce al pm Patronaggio e al gip Vella

Sea Watch

Continuano le polemiche sul caso Sea Watch. Il pm Luigi Patronaggio ha ricevuto una busta contenente polvere da sparo. Minacce anche al gip

Nuova intimidazione al palazzo di giustizia di Agrigento dopo la liberazione di Carola Rackete, comandante della Sea Watch 3.

Sea Watch, minacce al pm e al gip

Per il Luigi Patronaggio, Procuratore Capo di Agrigento, è la terza intimidazione nell’arco di pochi mesi. “La prossima volta, se continuerai a fare sbarcare gli immigrati, passiamo ai fatti. Contro di te e ai tuoi tre figli“. Il 10 giugno, un’altra busta indirizzata al procuratore conteneva un proiettile calibro 6,35. Il proiettile era nascosto da due bustine di zucchero, così da passare i controlli al metal detector. In quell’occasione anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, inviò un messaggio di solidarietà al Procuratore. All’epoca dei fatti, inoltre, la Procura agrigentina stava indagando proprio il leader leghista per sequestro di persona in relazione allo sbarco della nave Diciotti.

Alessandra Vella è la gip che non ha convalidato l’arresto del comandante della Sea Watch. A Patronaggio era indirizzata una busta contenente polvere da sparo. Per la Vella, invece, un’ogiva di proiettile da fucile. Così informa Fanpage.it. Le missive contenevano anche dei biglietti minacciosi, con insulti e accuse. Chiari ed espliciti, inoltre, i riferimenti al tema dell’immigrazione. I due magistrati, chiamati in causa nel caso Sea Watch 3, sono da molti criticati per non aver convalidato l’arresto di Carola Rackete. Un’organizzazione di estrema destra avrebbe redatto dei biglietti, alcuni dei quali sono stati scritti a mano, altri a computer. Così informa il Giornale di Sicilia.

Il centro di smistamento della posta di Favara, nella provincia agrigentina, ha bloccato le lettere incriminate. Dopo il sequestro, i carabinieri della Scientifica hanno messo sotto esami i contenuti. Fermate in totale venti lettere di minaccia perché ritenute sospette: tutte avrebbero come destinatario il procuratore capo Luigi Patronaggi. Non mancherebbero insulti ancora legati al tema dell’immigrazione, alla luce del suo coinvolgimento in materia. In una lettera, il procuratore viene accusato “di partecipazione alla loggia satanico massonica” e di “riti satanici e di stupro rituale di bambini procurati dagli zingari”. Queste le espressioni riportate da Fanpage.it.